Creatività made in bz


Sabato, dopo tanto tempo di contatti volanti, ho reincontrato gli amici di Tandem, è ho avuto il piacere di incontrare Luca Baroncini, di cui – ignoranza mia – non conoscevo nulla. Che dire?  Sono affascinato dalle sue creazioni in 3D. e mi va di condividerle (le passioni vanno vissute e condivise!). Il suo sito è www.cggallery.it .

Luca, che come me ama fotografare, ha documentato l’ultima edizione della Volxsfesta.
Oltretutto il video qui sopra è stato realizzando utilizzando una musica rilasciata con licenza Creative Commons. Un esempio pratico e a prova siae di come ci si possa muovere in rete nella legalità (se la tematica ti interessa, la approfondisco in una sezione di questo sito e vi ho dedicato un ciclo di trasmissioni nel 2005).

Sono schifato

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(nella foto: Daedelus e Zappetti, Caffé del Teatro, 10 marzo 2009)

Da anni Bolzano non è più la città deserta degli anni ’80. La città di oggi è viva, l’offerta culturale vastissima, specie per la musica (ne ho parlato anche qui). In tutto questo contesto va inserita l’attività da promoter musicale di Vanja Zappetti, autentico appassionato di musica, che negli ultimi anni è stato in grado di dirottare su Bolzano le tourné europee di molti artisti della scena indipendente internazionale. E – cosa non da poco – a proporre i loro concerti ad un prezzo veramente basso. Oggi la stampa locale ci informa che l’ultimo concerto della stagione estiva del caffé del Teatro Cristallo non ha potuto aver luogo in quanto la licenza per i concerti sarebbe stata emessa a nome del teatro e non del caffé. Un cavillo burocratico insomma. Già qualche settimana fa al caffé del teatro erano stati negati i concerti (tenuti a volume ridotto e con fine entro le ore 23) sulla terrazza del Teatro Cristallo. E gli organizzatori sono ripiegati sul foyer del Teatro (sempre meglio che niente – ma le temperature devono essere state proibitive). Tutto questo per 50 (cinquanta!) firme di cittadini che abitano di fronte al teatro, con tanto di presa di posizione dei politici comunali (“stiamo con la gente”). Sono il primo a dire che i vicini/dirimpettai non devono essere disturbati. Ma un concerto a volume ridotto, in estate, che termina entro le ore 23? Che dire allora di tutte le feste parrocchiali, con musica da ballo sparata dal primo pomeriggio a notte tarda? vietiamo anche quelle?

Pensate che il Comune di Bolzano, per limitare l’attività dei bar fracassoni in centro, lo scorso inverno bloccò tutti i concerti nei pub del centro storico. Chi è stato colpito dall’ordinanza? tra gli altri Vanja Zappetti che aveva organizzato diverse date di artisti stranieri al Pub Boulevard di via Goethe (spostate a fatica fuori città). Ma capisco – lo ripeto – che chi abita in centro abbia il diritto alla propria pace (me lo diceva un gestore di un bar del centro: se abitassi qui, sarebbe una tragedia. avrei finito di vivere).
Ma in periferia che spazi ci sono? C’era il  Ku.Bo, che il Comune di Bolzano ha chiuso. Ku.Bo, che stava per Kultur/Cultura Bolzano/Bozen: un ex magazzino per lo stoccaggio delle mele nella zona industriale, preso in affitto (!) per tanti soldi (vado a memoria, tra i 10 ed i 20 milioni di vecchie lire al mese), adeguato alla norme di sicurezza per altri (tanti) soldi ed affittato alle associazioni. E’ stato chiuso in quanto i costi dell’affitto erano troppo elevati ed è stato riaddattato a magazzino, il che vuol dire che sono state tolte tutte le costose misure di adeguamento. Già allora mi chiedevo in base a quali criteri il Comune prendesse certe decisioni…
Ora non voglio dilungarmi in inutili analisi di approfondimento (in fondo questo non è che un blog), ma il messaggio che passa è: non vogliamo la musica, anzi quella musica, a Bolzano. Apprezzo le parole di Gaia Carroli, direttrice del Teatro Cristallo, che –  riporto sempre dalla stampa locale – replica che i concerti continueranno, se non al bar, all’interno del Teatro (anche se le poltroncine per un concerto rock sono una bestemmia). Ma la presa di posizione – non scontata – va sottolineata. Sta a significare che c’è voglia di ribellarsi allo status quo e di lavorare per portare nuovi generi musicali a Bolzano. Anche questa è cultura. E’ amaro constatare che il sindaco di Bolzano è espressione del centrosinistra, che insieme alla SVP, il partito di raccolta sudtirolese, governa la città. governa… mi viene da (lasciamo perdere).

Opera Nr. 3 – installazione sonora nel bunker 3 di Fortezza


Sabato 22 e domenica 23 agosto sarà aperta al pubblico „Opera Nr. 3” una installazione sonora realizzata all’interno del Bunker 3 di Fortezza. L’evento è inserito nel programma delle manifestazioni di contorno della Landesausstellung/mostra interregionale “Labirinto Libertà”.
Il lavoro, affidato al Maestro Tiziano Popoli, professore del corso di informatica musicale all’Istituto Musicale Vivaldi, nasce dal desiderio di dare voce alle esclusive qualità acustiche del bunker n. 3 di Fortezza, attraverso un percorso al suo interno concepito come teatro e labirinto sonoro.
Il bunker è visitabile dalle ore 10 alle ore 19. Per motivi di sicurezza l’accesso è consentito solo ad un gruppo alla volta, ragion per cui la prenotazione è obbligatoria (tel. 0472/458038). Si raccomanda un abbigliamento adeguato ad un ambiente fresco e umido (scarpe chiuse, pantaloni lunghi e una felpa pesante).
L’installazione viene supportata anche dalla ripartizione cultura italiana, che vede in questo lavoro un proseguimento dello studio “ToReplace.bz” (volume edito dall’ufficio cultura, a cura di Luca Emanueli) che intendeva promuovere l’utilizzazione di spazi alternativi per la cultura.
Maggiori informazioni si possono reperire all’URL: http://bunker3.wordpress.com

Sto collaborando al progetto e le sensazioni che provo in corso d’opera, mi richiamano alla mente quelle provate di fronte ai lavori dei Granular Synthesis, duo artistico presente già alla biennale di Venezia, oltre che alla mostra Musica x Occhi e al festival Transart

Di seguito alcune suggestioni del bunker, registrate nel corso dell’ultimo sopralluogo-test (un grazie ad Andrea Pozza):

We are the internets – pirate bay all’attacco del sistema

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Il clima sul fronte della tutela del diritto d’autore si sta irrigidendo. O meglio – dovrei far riferimento al clima sul fronte di chi incassa il diritto d’autore e combatte il fenomeno del file sharing senza distinguo (il file sharing, la condivisione di file, non necessariamente lede i diritti di qualcuno – ma questa è un’altra storia).
Da noi in Italia la SIAE si è inventata “Legal Bay, un servizio per gli utenti italiani che consentirà di scaricare contenuti digitali audio video in modo sicuro e di grande qualià, offrendo un’alternativa legale ed economicamente sostenibile al downloading e al file sharing illegale” (fonte: SIAE). Una proposta quantomai strana che solleva nuovi interrogativi sul ruolo della Società Italiana degli Autori ed Editori.
Dicevo del clima: negli States la RIAA, associazione dei discografici americani, ha deciso nuovamente di colpire nel mucchio per educarne milioni: una ragazza madre è stata giudicata colpevole di aver condiviso con Kazaa 24 brani e condannata a pagare 80.000 dollari per brano. “E’ come se l’imputata si fosse piazzata all’angolo di una strada per regalare ai passanti 150 cd”, questa la linea degli avvocati della RIAA che dimenticano come non sia mai stato dimostrato un collegamento tra la pirateria ed il calo delle vendite dei supporti regolari (notizia presa da Zeus News). Verosimilmente un nesso c’è, ma ritengo non di queste proporzioni.
Un clima simile si respira in Svezia, dove in aprile è entrata in vigore una normativa antipirateria. Il nome di tale direttiva è IPRED (Intellectual Property Rights Enforcement Directive) e ha fatto crollare in pochi giorni del 30% il traffico Internet dello stato, subito dopo la propria approvazione, a significare come gran parte di coloro che si connettono ad Internet sfruttino il peer-to-peer (notizia presa da qui).
Di contro Pirate Bay, il sito svedese famoso per la messa a disposizione dei file “.torrent” (non sai cosa sono? Clicca qui) ha dichiarato guerra al sistema. Già il giorno successivo alla condanna di primo grado che prevede la reclusione e pagamento di danni a sette cifre, la baia dei pirati sul proprio sito dichiarava “we are the internets”, come dire, internet è il nostro territorio. Uno slogan che dall’elezione nell’europarlamento del partito dei pirati svedese è anche un manifesto politico. Pirate Bay per la libertà incondizionata in internet; Pirate Bay che supporta la protesta in Iran, creando e mettendo a disposizione The Persian Bay, una piattaforma sicura per i gruppi di opposizione iraniani. Una delle ultime mosse di Pirate Bay è il lancio di una versione beta di un servizio per anonimizzare il Peer-To-Peer, denominato IPREDATOR. 180.000 internauti si sono candidati per testare IPREDATOR, solo 3000 lo stanno utilizzando. Se passerà il test, IPREDATOR avrà un costo mensile di 5 Euro (Fonte Sueddeutsche Zeitung) e potrà costituire una vera fonte di finanziamento per Pirate Bay, che al momento si finanzia con donazioni e merchandising, e farne una potenza. Anche se appare scontato che il governo svedese non starà a guardare – staremo a vedere…
Difficile determinare chi abbia torto e chi ragione (troppo semplice mettere i discografici e in Italia la SIAE dalla parte dei buoni e tutti gli altri dalla parte dei cattivi), anche perché alla fine stiamo parlando di accesso alla cultura. (to be continued)

Tre voci (Cristina Zavalloni, Greetje Bijma, Sidsel Endresen) – online le foto

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Come spesso accade negli ultimi tempi, l’offerta culturale a Bolzano è alta e a volte c’é l’imbarazzo della scelta, con conseguente ricaduta sul numero di spettatori dei singoli eventi. Dopo la performance di Fàtima Miranda, la mostra Il Gesto del Suono 2.0, dedicata alla sperimentazione vocale, ha proposto uno spettacolo con tre delle voci più rappresentative della sperimentazione della voce in Europa. Ho molto apprezzato la performance della norvegese Sisdel Endresen, la cui sperimentazione va oltre la sola voce (in un certo senso, anche se di primo acchito non sembra, nel suo set gioca anche con il microfono e gli effetti che la sua voce possono avere – da quando è amplificata anche i set più semplici in un certo senso possono essere considerati a modo loro elettronici). Dal punto di vista dell’impatto scenico invece la performance più completa per me è stata quella di Cristina Zavalloni.

Alla fine le tre artiste si sono esibite anche insieme. Una performance inconsueta, che avrebbe meritato più attenzione (anche di pubblico).
Clicca qui per accedere alla galleria fotografica.

Tre voci per Bolzano (25 giugno)

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Nell’ambito della mostra “Il gesto del suono 2.0”, dedicata alla sperimentazione vocale ( c/o Centro Trevi a Bolzano, fino al 31 luglio) giovedì 25 sera presso il teatro studio (che è la sala piccola del teatro comunale) si terrà un concerto con tre voci soliste: l’italiana Cristina Zavalloni, l’olandese Greetje Bijma e la norvegese Sidsel Endresen (cliccando i nomi, si apre una nuova finestra con il sito della rispettiva vocalist). Il concerto  rientra in pieno nella logica che connota Il Gesto del Suono 2.0, aperta con la performance di Fátima Miranda, quella cioè di fornire un ampio quadro dell’attuale scena vocale sperimentale.

Clicca QUI per maggiori informazioni su “Il Gesto del Suono 2.0”

Wow!

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Sono visionabili in rete alcune nuove foto della mostra interregionale “Labirinto::Libertà”. Sono dell’amico Andrea Pozza. Io ero già molto soddisfatto delle mie, ma mi devo inchinare al maestro ;-). La foto che vedete è un dettaglio dell’opera Early one morning with time to waste di Michael Fliri

Foto Fatima Miranda e Max Gazzé online!

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Settimana zeppa di appuntamenti musicali quella appena trascorsa, tutti di altissima qualità. Per Bolzano si è trattato quasi di una sovraofferta. Per fare un esempio: venerdì pomeriggio c’era una conferenza sulla storia del djing con Daniele Baldelli. La sera stessa, sul tardi, presso il Museion, il museo di arte contemporanea di Bolzano, un suo dj set. Nel mezzo – inteso come orario – l’inaugurazione della seconda edizione della mostra fotografica “Il gesto del suono”, questa volta dedicato alla sperimentazione vocale. Subito dopo l’inaugurazione della mostra al Centro Trevi (qui alcuni scatti), è stata organizzata una performance nella centralissima Piazza Walther con Fatima Miranda, vocalist particolarissima (e apprezzatissima – clicca qui per visualizzare alcune mie foto scattate per l’occasione).
Sabato: finali del festival upload ai prati del Talvera (in realtà le finali sono partite già il giovedì), con concerto finale di Max Gazzé. Giornata temporalesca. Poco prima delle 22 avevo deciso che sarei uscito di casa per votare e per poi fare un salto a vedere il concerto – non ero troppo convinto. L’idea di assistere alla performance di Bertallot al Museion a notte inoltrata, non era nei miei programmi. Alla fine ho fatto un salto al concerto di Gazzé di cui sono rimasto positivamente colpito. L’approccio della band è stato un po’ spiazzante: soprattutto l’uso del video, che rende visibili alcuni dei campionamenti. Le immagini integrano la musica, a tratti la descrivono. Il rischio che questa struttura condizioni molto lo spettacolo, facendo venir meno il fattore improvvisazione, era reale. Ma non è stato così. Bel concerto, e ottima l’impressione della performance di Megahertz (nella foto), in questo set relegato a suonare tutti gli strumenti elettronici. Impressionante l’assoluto controllo che ha nel suonare il theremin (avete presente il vibrato di Good Vibrations dei Beach Boys?). Chapeau!!! (Clicca qui per accedere alle foto del concerto di Gazzé).

PS. Raccomando la visione in modalità “slideshow”

Bevi la Coca Cola che ti fa digerire…

Il blog è fermo da qualche settimana. Non si tratta tanto di pigrizia, quanto di trovare le parole giuste. Sono infatti settimane che mi riprometto di scrivere un post relativo al blog di Miss Kappa, una voce altra da L’Aquila. Una delle tante persone a cui il 6 aprile 2009 ha cambiato definitivamente la vita. Fateci caso: sui media chi parla più del terremoto e del disagio delle popolazioni colpite? L’alternativa è la rete, sono soprattutto i blog di persone colpite che anche grazie alla scrittura metabolizzano quanto loro accaduto, e pensano a voce alta. Si possono leggere le testimonianze di disagi quotidiani di chi deve continuare a vivere la propria vita, nonostante tutt’intorno sia cambiato tutto. Il blog di Miss Kappa l’ho scoperto grazie a quello di Oscar Ferrari (che ringrazio). Fino ad oggi il mio contributo minimo si limitava a pubblicare su facebook singoli articoli dal blog. Nulla di più.

Tra i post che più mi hanno fatto riflettere, ve ne è uno sul ruolo del volontariato, in cui Anna (la blogger) scrive:
“Io il volontariato l’ho sempre fatto. Sempre fuori dai canali ufficiali, dei quali non mi sono mai fidata. Ho lavorato sempre in situazioni di disagio mentale grave. Se vai a ritroso nei miei post vedrai che ne parlo anche. Ebbene, ogni volta che le persone che ho”aiutato” hanno provato a ringraziarmi ed a mostrarmi gratitudine io ho SEMPRE detto che quello che facevo lo facevo per puro egoismo, perchè lo stare con loro faceva stare bene soprattutto me. Non mi sono MAI aspettata riconoscenza. Sono SEMPRE stata io riconoscente verso di loro. E credo che il senso del volontariato sia questo(…). Nessuno deve battere le mani ai volontari, i volontari sono tali per loro scelta. Non per nostra.”
Da quando ho letto il post (ma non è che uno dei tanti) è cambiato anche il modo di leggere le notizie degli aiuti alle popolazioni terremotate. Ad indurmi a scrivere queste righe è stata la visione di un video su facebook (se avete un account fb, lo potete vedere cliccando su questo link). Un video in cui la coca cola – che in Abruzzo ha due impianti – evidenzia quello che è stato ed è il suo supporto – logistico, di personale, ecc – per le popolazioni terremotate. Comunicarlo è senz’altro legittimo. Ma la visione del film mi spiazza. Seppur l’indicazione finale del film “for internal use only” dovrebbe far pensare ad un uso esclusivamente interno (all’azienda? – il video chissà come è finito sul social network per eccellenza), il taglio del video non è certamente quello della documentazione. Vederlo e vedere immortalati nel video i collaboratori di Croce Rossa e Protezione Civile (lo sapranno del video?), che paiono prestarsi ben volentieri, dopo aver riflettuto sulle parole di Miss Kappa, fa cadere le braccia.

Labirinto::Libertà – apre la mostra interregionale 2009

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Oggi verrà inaugurata al forte di Fortezza l’edizione 2009 della Landesausstellung, la mostra interregionale che vede coinvolte, lato organizzazione, le province di Bolzano, di Trento e del Land Tirolo. Il tema è la libertà. Un tema apparentemente facile. Apparentemente, in quanto in provincia di Bolzano siamo reduci da un dibattito pubblico sfiancante sulla questione della rana (non intendo addentrarmi oltre: se non avete idea a cosa io alluda, vi invito a digitare le parole rana e Bolzano in un qualsiasi motore di ricerca…).
Senza considerare il dibattito di cui sopra, il rischio forte per la mostra interregionale era quello di vedere associato il tema della libertà al mito di Andreas Hofer: ricorre infatti quest’anno il bicentenario delle guerre di liberazione del Tirolo del 1809. Il rischio di mitizzazione era elevatissimo.
Invece nulla di tutto ciò! La mostra, che porta il titolo “Labirinto::Libertà” si interroga sui diversi modi per arrivare alla libertà, collettiva o individuale che sia.
Mi è piaciuto molto l’approccio dei curatori: la mostra non è prettamente artistica (diciamo che è anche artistica – sono rimasto affascinato dall’opera di Julia Bornefeld: una camera buia del forte medio nella quale i sensi dello spettatore sono attratti dalla rotazione di corpi celesti intorno ad un sole, evocando una sensazione di leggerezza, quasi di libertà).
Labirinto::Libertà è un tema, sviluppato in diverse sezioni, con una formula agile in grado di rivolgersi a tutti, sollevando interrogativi e stimolando riflessioni.
Con questa mostra viene inaugurato ufficialmente il forte medio ristrutturato, un luogo ricco di verde in mezzo alle mura, che concede anche una visuale privilegiata sulla valle (nella foto sotto al titolo: una sorta di cyborg attira lo sguardo del visitatore verso il ponte che collga la valle Isarco con la Val Pusteria).
Ho pubblicato diverse foto della mostra: per accedere alla galleria, clicca qui. Tuttavia la visione delle miniature non aiuta. Se puoi, prenditi il tempo e visualizza questa presentazione.

Al cavaliere nero (Castel Beseno, 2 maggio 2009)

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Oggi ho sfruttato la bella giornata per andare a visitare Castel Beseno, l’imponente rocca che sovrasta la Val d’Adige tra Trento e Rovereto. Al castello veniva proposta la seconda edizione de “Al cavaliere nero”,  organizzata dall’associazione i calianoti di Calliano: si è trattato di una gara di arceria medievale con diverse dozzine di arcieri e gruppi storici medievali provenienti da tutta Italia. Che dire: un altro mondo, fatto di persone che vivono la loro passione – il medioevo – girando il bel paese, di raduno in raduno. L’iniziativa, da mera gara è divenuta un evento: musica, danze e combattimenti (simulati), il tutto in abiti medievali. Le foto forse aiutano a rendere l’idea (clicca qui per accedere alla galleria fotografica).

Le donne nell’arte

Ho appena finito di editare la relazione che Sandra Fiumi, della soprintendenza dei beni artistici di Bologna, ha tenuto il 9 aprile scorso al Centro Trevi di Bolzano in occasione della mostra sul barocco napoletano sulle donne nell’arte. Molto interessante ed educativo, anche senza vedere le immagini proiettate nel corso dell’incontro. La registrazione è un po’ rovinata, ma la qualità audio è secondaria. Credetemi!!!

Clicca qui per accedere al contributo audio (tutti i link si aprono in nuove finestre)