Unclevanja presenta Lee Ranaldo and the Dust al Sudwerk il 4 giugno

Se Bolzano ha una fama rock, lo dobbiamo alla fortuna di avere (almeno) due agenzie di promozione affermate in città. Penso ad Unclevanja di Vanja Zappetti e a Poison for Souls di Maurice Bellotti. I miei gusti musicali mi portano a recepire meglio la proposta della prima, che da gennaio propone un calendario di artisti nel Sudwerk, il club ricavato sotto alla Ca’ de Bezzi di via Hofer a Bolzano. Per dire, domani, 19 marzo suoneranno i Berserk, e – notizia fresca fresca – da domani inizia la prevendita del concerto di Lee Ranaldo and the Dust, il 4 giugno.

Inutile che sia io a dire chi sia Ranaldo. Più facile rimandare a questa bella recensione di Onda Rock.
Annotazione non da poco: il Sudwerk ha una capienza limitata di ca. 150 posti. Per info inserisco il link della pagina dei contatti di Unclevanja.

Se vi capita di andare alle Azzorre…

Fine agosto 2013. Mi ero ripromesso di scrivere un post sul blog riguardo a due esempi di giovane imprenditoria (si dice così?) che mi avevano colpito nel corso della mia vacanza a Sao Miguel. Si tratta dell’isola principale dell’arcipelago delle Azzorre e anche la capitale amministrativa dell’omonima regione autonoma del Portogallo.
L’isola è di origine vulcanica e la rigogliosa vegetazione ne hanno fatto per tutti l’ilha verde, l’isola verde (ho anche realizzato una piccola galleria fotografica, clicca qui per visualizzarla).

Scrivo il presente post solo ora, a ridosso della prossima stagione turistica calda, nella speranza che questo post possa contribuire ad avvicinare qualche nuovo visitatore di Sao Miguel alle seguenti attività…

ManuelMateus

Il primo esempio riguarda il villaggio di Mosteiros, sulla costa occidentale dell’isola, conosciuto per la spiaggia di sabbia nera e per i faraglioni che osservati dal paese ricordano due frati che si stanno dirigendo al monastero (da qui il nome). Mosteiros è un paese abbastanza isolato che vive di pesca e di agricoltura; non è una zona turistica, non ci sono alberghi, i turisti che vi passano alloggiano perlopiù in appartamenti privati. C’è un negozio di alimentari, ci sono due taverne/ristoranti, una pizzeria italiana (!) e c’è un panettiere.
E’ di lui che vi voglio parlare: si chiama Manuel Mateus ed è originario di Mosteiros. Imparato il mestiere, ha deciso di aprire nel suo paese una padaria com forno a lenha, un panificio con forno a legna, in una palazzina dai tratti moderni, nella zona a monte del villaggio. Sembrerebbe una cosa normale, se non fosse che i suoi compaesani non abbiano mai avuto un panificio prima. La grande scommessa di Manuel è di avvicinarli alla cultura del pane fresco. Per farlo, tutte le mattine consegna il pane porta a porta, passando con il furgone nei stretti vicoli di Mosteiros. L’intento è di invogliare le persone a comprare il pane da lui e non al supermercato. Ma non è cosa affatto facile. Manuel mi spiegava che c’è chi è stato in grado di lamentarsi che il pane fosse umido, quando lui, non trovando nessuno in casa, lasciava il pane all’interno di sacchetti di plastica appesi alla porta e questo si inumidiva per la pioggia, tant’è che – tra il serio ed il faceto – mi raccontava di pensare di acquistare a sue spese delle cassette per il pane, da mettere accanto a quelle della posta, per i i suoi compaesani. A vedere lo sforzo dall’esterno, sembra una battaglia persa. Ma Mateus è fiducioso ed io ho visto l’entusiasmo nei suoi occhi!! Da parte mia quindi tengo a contribuire con queste poche righe. Doveste passare per Mosteiros, andate a trovarlo (rua nova n. 24/E)!

VintagePlaceCatiaMorgado

Il secondo esempio è invece una scommessa tutta turistica. Si tratta di un albergo, trovato in internet sul portale booking.com. Si chiama Vintage Place – Azorean Guest House ed è gestito da Càtia Morgado (nella foto)  come fosse un ostello per la gioventù. Dispone di diverse camere, alcune singole, molte doppie, una o due per famiglie, fino ad uno stanzone grande con tre letti a castello (cfr. link in fondo alla pagina). Nel cortile interno ci sono dei tavolini ed un piccolo edificioche ospita una cucina completa che ogni ospite può utilizzare a piacimento. Gratuitamente. Nella dispensa ci sono anche provviste lasciate da ospiti passati per gli ospiti futuri.
Càtia Morgado ha studiato turismo a Lisbona. Lo spunto che l’ha spinta a fare l’imprenditrice è venuta dai suoi compagni di corso a cui aveva chiesto di venirla a trovare alle azzorre. Invito declinato a cause dei costi non propriamente economici delle strutture ricettive dell’isola. E’ da qui che le è venuta l’idea di acquistare nella periferia di Ponta Delgada, ma non troppo lontano dall’aeroporto, una delle tante case disabitate. L’albergo è stato ristrutturato con gusto, in stile casa azoriana, con molti accorgimenti moderni (nella foto: la stanza per famiglie), e le camere proposte ad un prezzo accessibile. Il Vintage Place non è situato in zona alberghi ed è evidente che si tratti di una scommessa. Avendo girato l’isola, mi sento di dire che questo albergo sia l’ideale se intendete visitare Ponta Delgada. A me è servito come primo pernottamento, ma ammetto di esserci tornato molto volentieri a metà vacanza solo per la curiosità di provare un’altra stanza (nella foto). Clicca qui per accedere al sito di Vintage Place.

La musica dentro # 1- Prima trasmissione del nuovo ciclo. Ascoltala su mixcloud!

In origine il titolo sarebbe dovuto essere “la musica dentro (dentro la musica)”. Nelle passate trasmissioni l’approfondimengto musicale è sempre stato prioritario rispetto alla musica in sè. In questo nuovo ciclo di trasmissioni gli approfondimenti ci possono essere, ma non devono. Deve però esserci la musica, quella che in un certo senso ognuno di noi si porta dentro.

La musica dentro # 1 (Radio Tandem, Bolzano) by Till Mola (A.K.A. Kiasma) on Mixcloud

In questo senso il tema è sviluppabile a piacere: musica tradizionale, la prima musica con cui siamo entrati in contatto da piccoli, oppure quella della pubblicità, le colonne sonore dei film di cui ci siamo innamorati oppure la musica di funzione, e via di questo passo… Intanto vi lascio alla prima trasmissione, che per me è stato anche una sorta di rodaggio. Buon ascolto!

Daheim in Südtirol – zugewanderte Ausländer erzählen

Con l’annunciato ritorno alla  radio, sono per me iniziate le prolungate sessioni di ascolto, non ultimo di quanto realizzato negli anni. Il caso vuole che abbia ritrovato la trasmissione numero zero del mio primo (ed unico) ciclo di trasmissioni per il Sender Bozen (ora Radio Südtirol, la radio della Rai in lingua tedesca dell’Alto Adige). Non so nemmeno se questa trasmissione sia mai andata in onda. Era il 2001 ed il ciclo trimestrale prevedeva l’incontro con altrettante persone straniere stabilitesi in Alto Adige. Purtroppo la Rai pare non averle replicate e neppure salvate. Restano le registrazioni, se ci sono. Ho trovato questa, che sintetizza l’idea del ciclo. Era una prima trasmissione, a tratti un po’ spigolosa, ma mi è piaciuto riascoltarla. Voi potete farlo cliccando questo link.

Roots of Laibach

Ascoltando l’anteprima di un nuovo brano dei Savage Republic, in un primo momento mi sono venuti in mente i primi Laibach… Come spesso accade, subito mi sono messo a cercare possibili nessi. Ovviamento la band californiana non ha nulla in comune con gli sloveni, ma ormai la mente di chi scrive si era messa alla ricerca in rete, inciampando su mille notizie sulla controversa band slovena: (riassumo) c’è chi li accusa di inneggiare ai regimi totalitari, chi afferma che sia tutto solo una provocazione, e chi, come l‘autore di questo articolo (in tedesco), che sia tutta scena per continuare a dettare un ruolo nel business musicale (sono da anni sotto contratto con la ricca mute records).
Ricordo di aver visto un loro concerto a Vienna, credo fosse nel 1988, e le sensazioni vissute im quell’occasione non mi hanno mai fatto pensare ai Laibach come ad un gruppo nazista. Provocatorio sì, ma per me la cosa finiva lì…  Se non sai chi siano i Laibach, ti consiglio di leggere la pagina a loro dedicata su wikipedia (questa). Tutto questo preludio per contestualizzare il seguente video documentario scovato su youtube in versione integrale (63 min).

Si tratta di un documentario realizzato dal regista Goran Gajic nel 1988, anno in cui li avevo visti dal vivo. Ecco, vedete questo mio post come una segnalazione, nulla di più… (se volete approfondire, l’articolo contiene tutti i link del caso).

Opera n. 3 al Bunker 3 di Fortezza (agosto 2009)

Come già accennato nel post precedente, sto passando le sere a mettere ordine nel sito (www.kiasma.it). Tra le altre cose ho resuscitato il link per Opera n. 3, il progetto sviluppato nel 2009 nel bunker 3 di Fortezza (BZ) da Tiziano Popoli ed i suoi studenti di informatica musicale dell’allora Istituto Musicale Vivaldi, da Andrea Pozza e da me (Till Antonio Mola). Ripensando a quei mesi del 2009, mi sento di riproporre il detto tedesco Wo ein Wille, da ein Weg. In italiano sarebbe Volere è potere, ma non rende così bene l’idea, nel senso che per riuscire a mettere in piedi il tutto eravamo riusciti a coinvolgere diverse istituzioni – le ripartizioni Patrimonio e Cultura italiana e Cultura tedesca della Provincia di Bolzano, ma soprattutto gli organizzatori della Mostra Interregionale Labirinto Libertà, che hanno inserito l’installazione nel programma collaterale della mostra – senza questa loro disponibilità, non penso che saremmo riusciti a mettere in piedi qualcosa.  Di questa bella avventura resta una pagina internet ed un programma che sarebbe un peccato far cadere nel dimenticatoio.

Via le grandi navi da Venezia

DAS VENEDIG PRINZIP – TRAILER from filmtank on Vimeo.

No grandi navi a Venezia! Questo l’appello condiviso sul suo profilo facebook da Andreas Pichler, noto regista bolzanino. Il suo documentario “Teorema Venezia” racconta del crollo della vita quotidiana originaria dei veneziani. Tra le altre cose parla del fenomeno grandi navi in laguna, fotografato in locandina e filmato nei primi secondi del trailer qui sopra – quando le immagini valgono più di 1000 parole.
Come non condividere una qualsiasi proposta che allontani le navi da Venezia. Il tutto con la proposta – attualissima – di riprendersi lo spazio pubblico. Clicca qui per maggiori informazioni.

Insegnare la musica ai bambini – il caso del Vivaldi (visto da un papà)

Come spesso mi accade ci sono notizie che metto a fuoco solo dopo un po’ di tempo. Ho bisogno di metabolizzarle. Poi, come in questo caso, bruciano
Facciamo un passo indietro: con il recente passaggio dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano all’Intendenza scolastica mi aspettavo che qualcosa sarebbe cambiato. Sono uno dei tanti genitori che è riuscito ad iscrivere i propri bambini ai corsi propedeutici di avvicinamento alla musica offerti dall’Istituto. Si tratta di un percorso di circa cinque anni: “gioco musica movimento” per i bambini dell’asilo, “attenti, battenti, cantiamo” per i bambini di prima e seconda elementare e “suono x4” per i bambini di terza e quarta. I corsi sono portati avanti da alcuni insegnanti su impulso di Davide Brazzo; l’idea è di avvicinare i bambini in modo giocoso alla musica consentendo loro di poi scegliere più consapevolmente lo studio di uno strumento . A prescindere dalla loro scelta futura, il corso sviluppa una conoscenza di insieme su cosa sia la musica. Davide è un isegnante che negli anni ha saputo farsi apprezzare da centinaia di genitori per la dedizione con cui affronta il suo lavoro che esula dalla figura preconcetta dell’insegnante musicale: dal suo curriculum si evince una specializzazione nella didattica musicale per bambini (non lo dico io, sta scritto qui).

Ecco, ciò premesso, sono rimasto male, per usare un eufemismo, nell’apprendere che alcuni corsi di alfabetizzazione musicale offerti dal Vivaldi dall’anno prossimo non verranno più seguiti da Davide Brazzo, il quale dovrà insegnare nella scuola primaria. Verosimilmente non si tratta che di un primo passo, che potrebbe avere come conseguenza una modifica dell’offerta formativa rivolta ai bambini da parte dell’Istituto – pardon, della Area Istruzione e Formazione Musicale in lingua Italiana.
Comprendo le motivazioni che possono essere state alla base della scelta strategica di trasferire le competenze del Vivaldi all’interno della scuola, spesso deficitaria nella trasmissione della musica e delle altre discipline creative. Tuttavia la mia sensazione è manchi una progettualità strategica articolata. In questo momento non sembra che sia stata fatta nemmeno una analisi seria sui benefici e sui danni che una scelta di questa portata può portare. Dal tam-tam tra genitori si apprende che sono stati sospesi i saggi di fine anno previsti per diversi corsi. Penso all’analisi su benefici e danni e ritengo che la sospensione rientri nella categoria motivazioni (e non vado oltre).
In questo momento penso alla delusione di molti bambini nell’immediato. Ma la domanda è: come andrà avanti? Alla diminuzione dell’offerta formativa qualificata nei corsi pomeridiani dell’Istituto corrisponde una immediata e qualificata offerta a scuola? Come (sempre che) è stato inserita nei piani didattici l’offerta formativa per i bambini fino ai dieci anni? Gli interrogativi sono molti.

29/04/2013. Aggiornamento: i genitori degli allievi dei corsi di alfabetizzazione musicale hanno ricevuto rassicurazioni sia dal Davide Brazzo che dalla Sovrintendente Scolastica Minnei che il loro malessere è stato intercettato. In particolare la dott.ssa Minnei in una lettera, indirizzata a quanti hanno fatto presente la situazione, sottolinea che “il nuovo Dipartimento istruzione e formazione può mettere in sinergia anche in quest’ambito, le risorse e le competenze maturate con l’esperienza dell’Istituto Musicale Vivaldi. In questi mesi abbiamo cercato di ipotizzare migliori forme di collaborazione con le scuole, partendo proprio da quanto già operato. La riorganizzazione quindi dell’attività musicale è finalizzata semplicemente ad un’ottimizzazione per un sistema più equo, che possa raggiungere tutte le scuole della provincia, facendo dialogare le risorse umane a disposizione. Ecco perché sono state numerose le riunioni con i responsabili di settore dell’Intendenza e della nuova Area musicale, compreso il prof. Brazzo. C’è stata la massima disponibilità ad accogliere quelle che erano le linee di indirizzo dell’Istituto Musicale Vivaldi, nel massimo rispetto della sua autonomia e di know how sviluppato (i verbali di tali incontri lo testimoniano). Ritengo quindi che quanto riportato nella lettera ai genitori possa essere facilmente risolto, considerato che ci siamo immediatamente adoperati per avere un confronto in merito, ben prima che la questione finisse sul giornale.”

(post pubblicato anche sul portale salto.bz)

La mappa per non farsi rubare la bici

Questa volta non inserisco solo il link della notizia, ma ne campiono il titolo. Wired.it dalla sua homepage presenta l’imminente apertura di un sito che vuole contrastare il fenomeno del furto delle due ruote con uno strumento scientifico. Il suo inventore è un vigile urbano che ha recentemente terminato gli studi – corso di scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza a Narni – e che con questo strumento vuole realizzare  l’obiettivo “più bici e meno furti”. Il sito in questione è mappalatuacitta.it – sarà attivo da venerdì 11.1.2013 – ma tutte le informazioni del caso le trovi all’interno di questo articolo.

PS. Ne approfitto per segnalare un altro articolo, sempre su wired: una intervista ad un ladro di biciclette (questa). Di positivo c’è che trai le conclusioni sui metodi per non fartela fregare…

Bollito misto? no, anzi… The Fuzztones are alive!!

Serata di musica garage la notte scorsa al Rock’m Roll club di Bolzano. Dopo l’apertura (ottima) dei Peggy Germs ecco salire sul palco i Fuzztones. Ho nelle orecchie ancora un frammento di intervista da un loro album “Creatures that time forgot”-  we are a psychadelic punk rock band (…) on stage we convulse wildely and hallucinate questo un possibile link – e ad essere onesti sono andato al concerto non troppo convinto della performance cui sarei andato ad assistere. Vero che della band originale ci fosse solo lui, Rudi Protrudi, ma il gruppo intorno a lui viaggiava, magari senza la presenza scenica degli esordi, ma la prestazione è stata solidissima, e lui, beh, è un chitarrista eclettico oltre che un animale da palco con una presenza scenica impressionante. I Fuzztones hanno rispolverato il loro vastissimo repertorio a blocchi di 4-5 perzzi alla volta. Un incalzare di musica in crescendo del loro inconfondivbile sound. Bellobellobello!!! Un plauso a poisonforsouls e 4/4 che hanno avuto il coraggio di investire in questo concerto!

Gigantic – Pixies live in Athens 1989


I Pixies sono forse stati il gruppo che più ho amato, quello che ha maggiormente saputo toccare le mie corde, quello che ho avuto la fortuna di vedere live nel periodo della sua ascesa. All’epoca era il gruppo in assoluto più programmato dai conduttori della radio. Fummo in tre a salire in macchina alla volta di Bologna dell’89. In testa ho solo dei flash del concerto, che ricordo essere stato molto partecipato. E’ vero che poi tornarono in Italia qualche anno fa per qualche data, anche se devo dire che non amo le re-union. Quello che vedete è un signor concerto del tour dell’89 – la data è di qualche giorno antecedente al concerto di Bologna, l’audio è cosìcosì, ma passabile. Il mio ringraziamento va a chi investe parte del proprio tempo a digitalizzare materiale analogico e a condividerlo nella rete. Grazie!