Nuovi scorci – gli albori dello sci di fondo?

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Quasi due anni di silenzio, almeno sul fronte fotoblog, anni in cui ho continuato la mia ricerca di immagini significative del passo, ultimamente con un discreto successo. Di questa cartolina (edizioni Orempuller) mi piace la conferma della vocazione invernale del Passo Lavazè. Che dire: c’è l’albergo Bucaneve e pare esserci anche lo skilift Malga Daiano. Dal timbro sul retro della cartolina (annullo postale del 1966) si evince che si tratta delperiodo in cui il tabacchino era ospitato dentro l’albergo Bucaneve.

Zwei Jahre nach dem letzten Eintrag, nehme ich mir vor, Bildmaterial neuer Perspektiven des Passes hier zu veröffentlichen. Diese Postkarte wurde 1966 gesendet. Der Stempel ist von der Tabakfabrik im Albergo Bucaneve, also bevor das heutige Spitzdachgebäude gebaut wurde. Man kann im Hintergrund gut die Skiläufer auf der Piste Malga Daiano erkennen.

After two years I am back. I am proposing a series of photographs that document the history of the Passo Lavazè. This postcard was sent in 1966. We can see that both crosscountryskiing and downhill skiing were practiced-

Le piste Pala Santa viste dallo Sport Hotel Lavazè

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Veduta degli edifici del Passo Lavazè da una finesta (alta) dello Sport Hotel Lavazé: la casa cantoniera (a sinistra) e gli alberghi Dolomiti e Bucaneve. La cartolina viene fatta risalire agli anni ’60, ma la foto potrebbe essere di poco successiva.

Der Blick vom Sporthotel Lavazè auf die Skipiste (Pala Santa 1) und auf das ANAS-Haus (links) und auf die anderen Gasthöfe des Passes: Dolomiti und Bucaneve (rechts im Bild). Das Bild stammt womöglich aus den späten 60er Jahren.

A panoramic view on the skiing slopes (Pala Santa 1) and the other buildings of Passo Lavazè in the late 60ies

 

I Suoni delle Dolomiti

Quasi ogni anno il Passo Lavazè fa da sfondo ad un concerto della rassegna  i “Suoni delle Dolomiti”, la cui formula classica prevede un’escursione a piedi dal fondovalle fino a radure e conche nei pressi dei rifugi, teatri naturali in cui la musica viene proposta in piena sintonia con l’ambiente circostante. L’anfiteatro naturale nei pressi dell’ingresso nel bosco del sentiero che dal Passo Lavazè conduce a Malga Costa è l’eccezione che conferma la regola, considerato che dista solo cinque minuti a piedi dal parcheggio, ma è spettacolare se l’alchimia tra il numeroso pubblico e l’ artista funziona ed è condito dal sole estivo, come in occasione del concerto di Ivano Fossati nel 2006 (foto).

I “Suoni delle Dolomiti”, die Klänge der Dolomiten, nennt sich die Veranstaltungsreihe, die jeden Sommer in den Trientner Dolomiten stattfindet. Meist muss man lange wandern, um solch einem Konzert beizuwohnen, da der Erfolg der Konzertreihe der faszinierenden Berge zu verdanken ist, welche die natürliche Kulisse bilden. Nicht so im Falle des Lavazejochs, da die Alm auf der die Konzerte stattfinden, nur wenige Gehminuten vom Parkplatz entfernt ist. Trotzdem, ein Erlebnis der besonderen Art ist es allemal!

Every year Passo Lavazè hosts one of the concerts of the “Suoni delle Dolomiti”, the sounds of the Dolomites, a program of concerts that take place in some of the most spectacular spots of the Dolomites in the province of Trento. Almost every year there is a special chemistry between the performing artists and the audience…

Passo Lavazè, Austria

Indicativamente la foto dovrebbe risalire al periodo di quelle della zattera (questa e questa), prima della fine della Grande Guerra. Devo ringraziare per questa foto il collezionista  Albert Kadar della Transilvania, che me la ha gentilmente scansionata ed inviata

Dieses Foto verdanke ich einem Sammler aus Transylvanien, Herrn Albert Kadar. Es stammt  aus der Zeit vor dem Ende des ersten Weltkrieges (wahrscheinlich aus der Zeit der im italienischen Text verlinkten Fotos – siehe oben)

For this picture I have to thank Mr. Albert Kadar, a collectionist from Transylvania. We both guess the picture has been taken before the End of World War I. It should have been taken in the time the pictures I have linked to in the italian text were shot (see above).

Corsi di sci al Passo Lavazè, 1940

Corsi di sci al Passo Lavazè, 1940Questa foto del 1940, per la quale ringrazio Maro Tingoli, è tratta dal libro “Accademiste ad Orvieto – donne ed educazione fisica nell’Italia fascista 1932 – 1943”. Questa foto storica si discosta dalle classiche immagini da cartolina, ed aiuta a capire il ruolo esercitato negli anni dal Passo Lavazé e dalle sue strutture ricettive.

Dieses Foto aus dem Jahre 1940 stammt aus einem Buch, dessen Titel aud Deutsch  in etwa “Kadettenanstalt  Orvieto –  Leibesunterricht der Mädchen im faschistischen Italien von 1932 bis 1943” lauten könnte. Dieses Foto gefällt mir besonders, weil es mir hilft dem Lavazejoch, so etwas wie ein historisches Gedächnis zu verschaffen. Für dieses Foto danke ich Herrn Maro Tingoli.

This picture, taken in 1940, documents the skiing lessons which were held in Lavazè during fascism

Bucaneve 1958

Rifugio Albergo Bucaneve, Passo Lavazè 1958 (da cartolina)Il rifugio Bucaneve in questa cartolina del 1958 (presumo delle edizioni Orempuller) parrebbe aver da poco terminato i lavori almeno della terrazza. Da notare la strada bianca, Malga Daiano ed il bacino del lago che sembrerebbe essere privo d’acqua. Difficile stabilire quanto tempo prima sia stata scattata la fotografia. Sappiamo che il VW maggiolino è stato prodotto dal 1938 in poi.

Der Gasthof Bucaneve in einer Postkarte aus dem Jahr 1958.

The Bucaneve Inn in a postcard of 1958

Il passo visto dal basso

Lavazè steccato laghetto
Questa volta mi è capitato di visionare le foto presenti su una delle macchine fotografiche che avevano in mano i bimbi. Alla fine ritengo che una buona dose del merito di una buona foto sia il punto da cui è stata scattata. Ed in questo caso il punto di ossevazione e di scatto era molto basso e ci fa vedere un angolo insolito di un paesaggio visto e rivisto. Mi piace e molto!!

Was macht ein gutes Foto aus? oft nur der Ort an dem es geknipst wurde, und/oder der Winkel. Dieses Foto stammt aus dem Speicher einer Kamera mit der die Kinder rumgespielt haben. Das Foto gefällt mir (sehr)!!!

This picture was taken by a child. I like the angle, and the subject, of course

Una vista da cartolina

Dopo tante foto di cartoline storiche, propongo una vista classica del laghetto di Lavazè, fotografato verso il massiccio del Latemar. Con i lupini in primo piano, questa foto meriterebbe una cartolina. Ringrazio Carlo Soccal per l’autorizzazione alla pubblicazione su questo sito.

Nach den vielen Bildern, die ich aud den Postkarten vergangener Jahrzehnte veröffentlicht habe, ist ein Bild an der Reihe welches ein Klassiker für Lavazè ist, und vielleicht selbst eine Postarte verdient hätte.

After having published lots of pictures from historical postcards; this picture (courtesy of Carlo Soccal) would deserve to be used for a postcard since it is an inpiring picture of one of the most classic views of the little lake and the Latemar massif.

Malga Costa/Liegalm (2)

Secondo e, spero, non ultimo post dedicato a Malga Costa (questo il primo), che considero un po’ la sorella povera di Malga Ora, l’altra escursione classica di chi viene al Passo Lavazè. Malga Ora è ormai una realtà importante, che si raggiunge in auto in tutte le stagioni. Diversa Malga Costa. La prima caratteristica è che vi si arriva solo a piedi, da Passo Lavazè lungo il percorso di ritorno dell’anello della pista da sci di fondo, oppure da sotto, passando davanti all’impianto di depurazione biologica di Lavazè, e poi, dopo il bivio per Malga Ora (qui ho trovato un link che illustra il sentiero che collega le malghe Ora e Costa), costeggiando il Rio della Pala (Zanggenbach) in direzione Sägemühle, fino ad intersecare una ripido sentiero in salita con fondo in lastre di cemento verso la Malga Costa (tenere sempre la destra).
Tra le due malghe, Malga Costa è senz’altro quella più – mi si passi il termine – romantica, o almeno lo è stata per molti anni (almeno dalla metà degli anni 70 per 30 anni). Il vecchio maso – quello raffigurato in queste foto – aveva cucina e Stube minuscole ed un menù ridotto all’osso, specialmente in inverno. I fondisti che vi facevano tappa potevano scegliere tra qualche bevanda calda, un paio di würstel e forse, con molta fortuna, un piatto di gulasch. Ma nelle calde giornate estive diveniva un paradiso. L’offerta gastronomica era senz’altro più ampia – si potevano tra le altre cose anche ordinare delle trote che venivano pescate dal laghetto antiincendio o dall’abbeveratoio in pietra, anche se chi gestiva la malga non è mai stato troppo organizzato. Le cose sono cambiate di recente, con l’abbattimento del vecchio maso e la costruzione di un locale nuovo, ormai alla seconda gestione, sicuramente più moderna in tutto. Della malga storica è rimasta la stalla e la caratteristica pista per birilli.

Fotos der Liegalm, wie sie in den 80er Jahren ausgeschaut hat.

Two pictures of the 80ies of Malga Costa /Liegalm