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Reportage sui diversi kit per realizzare podcast presenti sul mercato. Il reportage è stato realizzato con Federico Pelle, che ha testato i prodotti.
Pubblicato su InSound di aprile 2007.

PACCHETTI PODCAST
I KIT PER IL MUSICISTA

A un anno dallo speciale sul podcasting, sul mercato musicale cominciano a proliferare le soluzioni hardware e software per facilitare la realizzazione in proprio di trasmissioni da pubblicare successivamente sotto forma di podcast. Prima di addentrarci nella panoramica delle varie soluzioni proposte dal mercato, è opportuno evidenziare che il fenomeno del podcasting, anche in Italia, ha visto diminuire il numero dei podcast amatoriali o semiprofessionali dalle vette delle classifiche dei siti web che offrono la possibilità di abbonarsi ai singoli podcast (iTunes su tutti).
Superato l'effetto novità, sono i grandi gruppi editoriali, ma soprattutto le radio, a trasferire i loro format più popolari su Internet; nelle parti alte di queste classifiche resistono i podcast di nicchia, quelli quasi monografici, troppo specifici per essere trattati dalle radio generaliste e, non ultimi, quelli che sono riusciti a mantenere costante la realizzazione di nuove puntate.
Ma, dopo il boom italiano, il podcast non è più un prodotto veicolabile esclusivamente attraverso la promozione delle piattaforme e dei siti specializzati. Sono molti gli utenti che vedono nel podcast un nuovo modo di interagire con altre comunità virtuali. Tra questi ci sono molti musicisti impegnati a veicolare la propria musica (vedi box/intervista dedicata).
A questa categoria di podcaster è dedicato lo speciale Podcast Kit.

Di che cosa stiamo parlando?
Prima di ogni altra considerazione in merito all'oggetto del nostro articolo, sarà bene dare una definizione del termine podcasting, il quale non nasce affatto (come si sente spesso dire) dalle due parole iPod e Broadcasting. Internet è pieno di siti che passano per vera questa affermazione, anche se in realtà è falsa nel modo più assoluto.
La parola deriva invece da “Personal Option Digital Casting” ed è stata usata per la prima volta da Doc Searls sul suo blog (nell'articolo “DIY Radio with PODcasting”), per poi essere ripresa dalla rivista Wired. iPod e podcasting vanno d'accordo solo da quando Apple ha fatto in modo che iTunes potesse scaricare i podcast (a oggi sono oltre tremila).
Il podcasting è un sistema che permette di gestire file audio/video/testuali (i podcast) tramite un programma (client) chiamato aggregatore o feeder. Più semplicemente un podcast è un file messo a disposizione sul web per chiunque si abboni a una trasmissione periodica e scaricabile automaticamente da un apposito programma. Il tutto gratuitamente, nella maggior parte delle volte.
Per ricevere un podcast sono necessari un computer, un programma client e un abbonamento presso un fornitore di podcast. Pensate all'abbonamento a una pubblicazione periodica: la cassetta postale è il pc, il postino è il client e la casa editrice è il fornitore di podcast. L'abbonato riceve regolarmente le pubblicazioni e può ascoltarle/vederle come e quando vuole. Non ci dilungheremo ulteriormente sul funzionamento perché InSound ha già ampiamente trattato l'argomento (“Podcast, radio libere sul web”, di Till Antonio Mola - InSound n.5 aprile 2006).


La lista della spesa
La conferma che il podcasting è oggetto delle attenzioni di molti produttori di apparecchiature audio per musicisti e studi computer based è arrivata al recente Winter NAMM Show di Anahaiem. È lì che abbiamo raccolto tutte le informazioni sui nuovi Podcast kit che passeremo in rassegna in questo articolo. Alcuni di questi propongono soluzioni legate alla classica catena microfono>mixer>interfaccia audio, laddove altri propongono semplicemente un microfono USB che si comporta anche da interfaccia audio. Vediamoli...

Alesis Podcasting Kit
Il kit USB Podcasting Kit contiene un mixer a 8 canali dotato di connessione USB, un microfono dinamico, un supporto da tavolo per il microfono, un cavo microfonico, un paio di cuffie, una borsa morbida per il trasporto del sistema e il software di registrazione Cubase LE. Il mixer, che appartiene alla famiglia MultiMix USB, è in grado di inviare un massimo di 2 canali al computer (8 canali in ingresso possono essere mixati in stereo attraverso la porta USB). Il mixer dispone anche di una scheda effetti a 28 bit con 100 preset tra Riverberi, Delay, Chorus, ecc. ed EQ a 3 bande per canale.
Con la versione Firewire (Firewire Podcasting Kit) viene fornito anche un hosting podcast in prova gratuita per un periodo di 30 giorni su www.alesispodcast.com. Si tratta di una facile soluzione per ospitare e promuovere trasmissioni podcast. Durante il periodo in questione è possibile postare fino a 500 MB di podcast con banda illimitata. L'Alesis Production Center rende facile l'uploading a la promozione dei propri podcast, rendendo superfluo qualunque software di terze parti. Basta registrarsi e uplodare i propri Mp3. Non appena sarannno caricati completamente, il server li aggregherà in uscita sul web (da i Tunes a Podcast Alley, ai motori di ricerca e così via): in questo modo chiunque potrà trovare e ascoltare il vostro nuovo podcast. Questi i requisiti minimi di sistema: Windows XP SP1 o sup., processore Pentium IV 1GHz o sup., 256 MB Ram, HDD da 4200 rpm.
Mac OS X 10.3 o sup., G4 o sup., 256 MB Ram, HDD da 4200 rpm.
Info: Alesis (www.alesis.com)
Esound (www.esound.biz)

Behringer PodcastStudio USB/Firewire
Il famoso produttore tedesco offre due kit per il podcasting, entrambi completi di tutto quel che serve, ma di contenuto e livello diversi tra loro. Il kit in versione USB contiene un mixer a 5 canali con “British” EQ a due bande, un paio di cuffie High-quality con risposta in frequenza estesa, un microfono dinamico stile broadcast (è integrato un pop filter a due stadi) e un'interfaccia audio USB a 2 canali di I/O (è plug'n'play sia su Win XP che su OS X). Il software in dotazione è composto dal sequencer multitraccia Kristal Audio Engine e dal rinomato editor Audacity. Il software podcasting, invece, è vario: Podifier, Juice, PoNova e Golden Ear. Sono forniti inoltre sia il supporto da tavolo per il microfono che tutti i cavi necessari: un cavo XLR e due cavi stereo RCA.
La versione Firewire, come si potrà ben immaginare, è più completa di quella USB. Innanzitutto l'interfaccia firewire permette di lavorare in alta risoluzione fino a 24bit/96kHz (sempre con 2 I/O) in congiunzione con il software Ableton Live Lite 4 qui in versione Behringer Edition (oltre che con il sequencer multitraccia Kristal Audio Engine e l'editor Audacity). Il mixer è a 8 canali su 2 bus ed è dotato di pre di alto livello e di EQ a 3 bande. Il microfono non è dinamico, ma a condensatore tipo studio a largo diaframma. Anche in questo kit sono forniti sia il supporto da tavolo per il microfono che tutti i cavi necessari: un cavo XLR, quattro cavi bilanciati jack da 1/4” e due cavi firewire.
Da segnalare che in entrambi i pacchetti è incluso un piccolo manuale di sopravvivenza illustrato, dal titolo “How to Podcast” che, in ottima lingua italiana spiega tutto ciò che serve per sopravvivere nel misconosciuto mondo (virtuale) del podcasting.
Info: Behringer
www.behringer.com

M-Audio Podcast Factory
Anche in questo caso il kit contiene l'hardware e il software necessario per registrare, editare e pubblicare podcast dal suono professionale. Si può dar vita a produzioni in stile radiofonico che integrino parlati, musica ed effettistica, la più varia. Il software a corredo processa i file Mp3 e li pubblica automaticamente con protocollo RSS 2.0. Il pacchetto contiene: Interfaccia audio USB Podcast Factory, dotata di ingresso microfonico, di ingresso linea/instrument e di uscite cuffia e stereo. Ovviamente l'interfaccia è utilizzabile come scheda audio per i più popolari software di sequencing/editing.
Microfono Broadcast, dinamico di qualità, dotato di supporto da tavolo e cavo, adatto per la registrazione tanto della voce quanto di eventuali strumenti.
Software in bundle, anche in questo caso, Ableton Live Lite, qui nella versione 5. Ricordiamo che si tratta di un pluripremiato software di registrazione/sequencing/resampling. Per gli utenti della versione 4 e per quelli della versione Delta, il Live Lite 5 è scaricabile gratuitamente.
I requisiti minimi di sistema sono: Windows XP SP1 o sup., processore Pentium III 500 Mhz o sup., 128 MB Ram (la versione Win Media Center Edition non è supportata). Mac OS X 10.2.8 o sup., G4 350 Mhz o sup., 128 MB Ram.
Info: M-Audio (www.m-audio.com)
Soundwave Distribution (www.soundwave.it)

Microfoni con presa USB
C'è una diversa “categoria merceologica” che riunisce in un solo oggetto (il microfono) più macchine (pre/mixer, convertitore e scheda audio). Si tratta di microfoni con connessione USB integrata, adattissimi per il mondo del podcasting.

Alesis
Oltre ai pacchetti “tradizionali”, Alesis ha presentato di recente anche il suo primo microfono USB siglato USB-Mic Podcasting Kit con risoluzione audio del segnale digitale a 16 bit/44.1-48kHz.
Nel kit sono inclusi il software di editing audio Audacity e una cuffia per il monitoring. Anche questo kit prevede l'hosting podcast in prova gratuita per un periodo di 30 giorni su www.alesispodcast.com.

Samson
Samson è stato il primo produttore a realizzare un microfono con connessione USB.
Il catalogo delle sue proposte per il mondo podcasting prevede ora tre microfoni: C01U (a condensatore), C03U (a condensatore a diagramma variabile) e Q1U (dinamico).
È in arrivo un quarto modello siglato G-Track che include, oltre all'interfaccia audio, anche un piccolo mixer in grado di accogliere voce, chitarra, basso o tastiere, permettendone anche il monitoraggio in cuffia (collegata sempre a G-Track).
Samson propone così i suoi pacchetti C01U Recording/Podcasting Pak e C03U Recording/Podcasting Pak (nonché G-Track) composti dai relativi microfoni e dal software Cakewalk Sonar LE in bundle per registrare audio di qualità su un normale Pc o Mac strizzando l'occhio a una portabilità mai fino a ora così tangibile.
Insieme al microfono C01U o C03U, condensatori a largo diaframma internamente sospeso, sono forniti sia del supporto da tavolo che della sospensione elastica, il tutto condito da un buon cavo USB e da una valigetta rigida d'alluminio, che dà al tutto un tocco molto prefessionale.
Info: Samson (www.samsontech.com)
M.Casale Bauer (www.casalebauer.it)

Røde
Anche l'australiana Røde annovera nella propria scuderia di ottimi microfoni un modello utile al podcasting: si tratta del Podcaster, un microfono cardioide dinamico di qualità piuttosto elevata che integra on-board un ottimo convertitore A/D a 18 bit, che permette la connessione diretta tramite USB. Anche in questo caso, pertanto, niente preamplificatore, niente mixer, niente di niente se non il cavo USB (della 3M, in dotazione). Le “chicche” del caso sono il suono cui ci ha abituati Røde (così apprezzata per l'uso con la voce), un adorabile e “so cool” led blu, il filtro antipop integrato e un'uscita diretta per il monitoring in cuffia (anche, se detta così, attaccare le cuffie al microfono sembra un po' come collegare un'asta al registratore... chi l'avrebbe mai detto che saremmo arrivati a tanto?). In opzione, il supporto elastico o “ragno” e, a breve, l'asta da tavolo a bracci pensili (come quelli delle lampade). Da segnalare l'hosting completamente gratuito su www.rodepodcaster.com per gli utenti Podcaster registrati.
Nessun free trial period, dunque. Si compra il Podcaster, ci si registra e si è on air: per sempre! Per tutti gli altri utenti il servizio è utilizzabile ma con alcune restrizioni. Da segnalare anche un'altra particolarità: ben 10 anni di garanzia. Non è dato software a corredo.
Info: Rode (www.rodemic.com)
Midi Music (www.midimusic.it)


Licenza SIAE per il Podcast
Chi decide di pubblicare un proprio podcast deve sapere che per utilizzare musiche tutelate dalla SIAE deve richiedere un’apposita licenza.
Molti podcast amatoriali italiani pubblicano sul proprio sito dei disclaimer (dichiarazioni di non responsabilità) fantasiosi come: “All the files here are mono lo-fi quality mp3s that won't stuck your 56K for too long... Again, please note that all the music here is offered for a limited time, with the sole purpose of evaluation, discovery (of sounds you maybe weren't aware of), and the pleasure of sharing songs that we like. If you are the proud owner of the rights of any of the sounds here included, and you don't like your creature being treated this way, just drop an email and we will - sadly but quickly - remove the whole thing”. Oppure: “The posted Radio sessions in mp3 format represent our enthusiasm for (…) music and are meant to inspire wider listening appreciation. So if you like what you hear, make sure you buy the related records. If you represent an artist featured on this site and would like a file removed, just drop us a mail and we will fulfil your wishes. We remind you that this is a NON PROFIT website”.
In realtà la SIAE ha sviluppato speciali licenze anche per i podcast di tipo amatoriale: “Sono inseriti in questa categoria tariffaria i podcast a carattere amatoriale presenti in siti privi di introiti e di qualsiasi finalità commerciale, anche indiretta, che appartengano a persone fisiche e non producano più di 1.000 download a settimana”.
Le tariffe vanno dai 120 euro annui (IVA inclusa) in caso di incidenza della musica tutelata fino al 25% della trasmissione, ai 440 euro annui (IVA inclusa) in caso di incidenza della musica tra il 25% e il 75%. Le trasmissioni non devono durare più di un'ora. Se le opere musicali sono riprodotte per intero, devono essere interrotte da contenuti parlati e/o da commenti.
Il documento PDF con tutte le informazioni può essere scaricato dal sito della SIAE (www.siae.it -> internet -> musica -> autorizzazione podcasting)
Till Antonio Mola


Musicisti podcaster
Intervista a Wang Inc. e Mario Mattioli
Un musicista che decidesse di creare un proprio podcast, deve, a monte, avere un proprio spazio web (un accesso ad) e una connessione veloce a Internet, oltre che una strumentazione per la registrazione dei file audio. Deve infine decidere che tipo di musica utilizzare per il proprio podcast. Wang Inc. e Mario Mattioli utilizzano esclusivamente musiche o proprie (e pubblicate con una licenza Creative Commons) o presenti nel pubblico dominio. È bene sapere che in Italia, per la pubblicazione sul podcast di musiche tutelate dalla SIAE, bisogna richiedere una licenza per il podcast rilasciato dalla suddetta società.

WANG INC.
Wang Inc. aka Bartolomeo Sailer (www.wanginc.it) vive e lavora a Bologna. È un musicista elettronico attivo sulla scena dal 1998, ha al proprio attivo diverse produzioni musicali (per etichette come Sonig, Bip-Hop Context.fm) e si è esibito in occasione di importanti festival elettronici in Italia (tra cui Dissonanze, Netmage e Arezzo Wave Elettrowave) e all'estero (Austria, Francia, Belgio, Inghilterra, Stati Uniti). Recentemente ha realizzato il sonoro per i due spot della “Freddy Human Machine” (www.Freddy.it).
IS - Sei un musicista abituato all'uso del computer. Che strumentazione usi per fare musica?
Wang Inc. - Lavoro su sistemi operativi WinXP e Linux (ubuntu) e utilizzo molti software, tra cui Cubase SX3 (sto passando al Cubase 4), Audiomulch, Ableton Live 6, Native Instruments Battery 3, Audacity, Zynaddsubfx, Hydrogen, Seq24, oltre a centinaia di plug-in VST-i gratuitamente scaricabili in rete. Lavoro con schede audio M-Audio Firewire 410 e Echo Indigo DJ. Utilizzo un mixer Mackie, delle casse Yamaha MSP5, un microfono Røde NT1-A e una master keyboard M-Audio Axion25. La strumentazione live, oltre al laptop, comprende Yamaha RM1X, Yamaha SU10, Game Boy con Nanoloop, PSP e Pedalini Boss, oltre a una tastiera vintage Yamaha CS 5.
IS - Usi questa strumentazione anche per i podcast?
Wang Inc. - Del Podcasting mi interessa soprattutto l'appartenenza a una community; il fatto che fai parte del web 2.0. La facilità di accesso da parte degli utenti che con un click si abbonano a un servizio e possono ricevere contenuti gratuitamente. Io ho deciso di sfruttare il podcast per mettere a disposizione i miei concerti. Li registro e li metto on line con facilità utilizzando il mio minidisk sony Hi-MD che mi permette di registrare fino a 36 ore di suono grazie ai suoi supporti da 1GB. Per la messa online ho deciso di usare un content manager open source chiamato Joomla! che ti permette grazie a dei plug-in scritti in PHP di gestire un intero sito e contenere anche una sezione dedicata al podcast. Per quanto riguarda l'editing delle mie registrazioni cerco di lasciare tutto il più puro possibile per dare la sensazione di una registrazione live: come se fosse un bootleg.

MARIO MATTIOLI
Mario Mattioli (www.mariomattioli.it) vive e lavora vicino a Roma, dove fa l'insegnante di musica, cercando di utilizzare il podcast anche per incentivare l'apprendimento a distanza. Inoltre, è uno dei primi in Italia ad aver preso confidenza con questo nuovo modo di veicolare informazioni.
IS - Quando hai cominciato a occuparti di podcast?
Mattioli - Ho cominciato a fare podcast nell'estate 2005 con Semitono Podcast
(http://podcast.semitono.net - prima puntata: 24 luglio 2005). Si trattava di un esperimento personale, durato più di un anno, ma destinato a esaurirsi per confluire in progetti di più ampio respiro. Ho lavorato sul podcasting anche frequentando il Master e-Learning online biennale di Garamond e Università della Tuscia (http://masterel.unitus.garamond.it). Capirelamusica (http://www.capirelamusica.it/) è nato proprio come project-work finale del Master. L'idea alla base di questo sito-laboratorio è che la musica (e la cultura in generale) possono essere proposte in modo nuovo, con un linguaggio moderno e sfruttando al meglio le potenzialità dei nuovi media digitali. Occupandomi di apprendimento musicale e di formazione in rete, utilizzo il podcasting anche come strumento didattico. Pubblico da qualche mese un podcast con le produzioni degli studenti della mia scuola (http://iccapena.wordpress.com/) e sto studiando un nuovo modello educativo basato su tecnologie "web 2.0".
IS - Che tipo di strumentazione tecnica usi per realizzare le trasmissioni?
Mattioli - All'inizio usavo un microfono Sony collegato all'ingresso microfonico del computer. Per l'editing usavo Acid. Ora utilizzo microfoni a condensatore Nova di M-Audio, collegati a una scheda audio Edirol UA-25. Per l'editing sono passato a GarageBand su Mac, che permette la realizzazione di podcast "aumentati", con capitoli, immagini e collegamenti ipertestuali. Uso lo stesso setup anche per registrare la musica - spesso inserisco nei podcast brani interpretati o composti da me con Ableton Live al posto di GarageBand.
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Sound Art Revolution
Tra gli innumerevoli podcast in lingua italiana presenti in rete, segnaliamo Sound Art Revolution, una trasmissione dedicata alla Sound Art: la storia delle esplorazioni sonore degli artisti visivi: dalle origini legate alle ricerche pregrammaticali dei poeti di fine Ottocento sino ai lavori di oggi, passando per le grandi innovazioni di futuristi, dadaisti e fluxer. Sound Art Revolution si concentra sugli incroci fra i risultati visivi e gli aspetti sonori per una valutazione inedita dei rapporti fra il mezzo sonoro e la pratica propriamente visiva.
La trasmissione è stata ideata ed è condotta da Denis Isaia, esperto di arte moderna e contemporanea. Isaia preferisce registrare le trasmissioni andando in onda in diretta (“la diretta conferisce un ritmo del tutto particolare alla trasmissione!”), dagli studi di Radio Tandem di Bolzano (una radio del circuito di Radio Popolare Network).
La trasmissione viene pubblicata con cadenza quindicinale dal podcast Alto Adige Cultura: http://podcasting.provinz.bz.it/cultura.
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Web 2.0
Il Web 2.0 è un nuovo sistema che permette agli utenti di Internet di prendere informazioni da diversi siti simultaneamente e di distribuirle sui propri siti per nuovi scopi. Non si tratta di un software specifico né di un marchio registrato, ma di un insieme di approcci per usare la rete in modo nuovo e innovativo. Con Web 2.0 si identifica l'insieme di tecnologie che permettono il libero scambio di dati sul web. Si tratta di un sistema open-source che permette di condividere le informazioni sulle quali è stato creato Internet e rende i dati più diffusi. Web 2.0 rappresenta un nuovo modo di intendere Internet. Con questa tecnologia, Internet non è più un insieme di siti web quanto una rete di siti in grado di interagire ed elaborare le informazioni collettivamente.
tam