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Supper's Ready, passione per i Genesis

I Supper’s Ready sono un gruppo rock bolzanino, i cui componenti sono accomunati dall’amore per la musica dei Genesis. Attilio Rovai (batteria), Cristiano Giongo (chitarra), Ivan Menegatti (basso), Frediano Delladio (tastiere) e Andrea Toso (voce solista) provengono tutti da esperienze musicali differenti. Nel 1995 decidono di formare un gruppo con il chiaro intento di riproporre la musica dei Genesis, dagli esordi (1970) fino a Calling All Stations, finora ultimo album della storica band britannica, datato 1997. Quello che differenza i Supper’s Ready da altre cover-band è la interpretazione fedele delle composizioni dei Genesis. I cinque bolzanini sono alla perenne ricerca delle stesse sonorità create dai Genesis. Basandosi prevalentemente su delle registrazioni di concerti dal vivo di Peter Gabriel, Phil Collins & Co., i Supper’s Ready tentano di ricostruire il suono. “Vediamo le canzoni come musica classica, nel senso che suoniamo tutte le note così come le avevano proposte i Genesis” ci racconta Attilio Rovai che in determinati brani suona la batteria leggendo gli spartiti che lui stesso ha “trascritto”. Frediano Delladio possiede diverse tastiere identiche a quelle usate da Tony Banks per riprodurre determinati suoni. “Ci vediamo come una live-band. L’elemento per noi fondamentale è il pubblico” racconta Andrea Toso. Nel corso degli ultimi quattro anni, il gruppo bolzanino è riuscito a costruirsi un seguito sempre crescente di estimatori che li segue praticamente ovunque, anche in Inghilterra. La settimana scorsa infatti, il gruppo è stato ospite del G99, la convention dei fan inglesi dei Genesis. “By the fans for the fans”, cioè organizzata dai fan per i fan. Sabato scorso a Guildford e domenica al W14 di Londra i Supper’s ready hanno entusiasmato il pubblico surclassando i britannici ReGenesis, che insieme ai tedeschi Seconds Out figurano tra le cover band dei Genesis più quotate a livello mondiale. La differenza è da vedere nel fatto che i Supper’s Ready ripropongono anche i brani dell’era post-Peter Gabriel, riuscendo a convincere per la musica, disinteressandosi dell’aspetto coreografico. Nel corso della convention al gruppo bolzanino è stato proposto un tour britannico. (tam)