The power of the internet


Tempo fa leggevo un commento circa il ruolo del dj nella radio odierna. Una volta il dj era solito avere la propria rete di negozi in giro per il paese/mondo: ascoltava, selezionava e si procurava il materiale per le sue trasmissioni ( o i suoi dj set). Oggigiorno i negozietti non ci sono quasi più; in compenso c’è internet con i suoi vari social network – facebook in testa. Il dj – cosi recitava l’articolo – deve solo captare i vari input lasciati da altri amici e farsi la scaletta in base alle indicazioni.
Avessi ancora una trasmissione (o il tempo per una trasmissione) in cima alla mia playlist della settimana, ci andrebbe l’ultimo album di Eskmo – segnalato su facebook da Wang Inc. aka Bartolomeo Sailer, che qui ringrazio. L’intero album è ascoltabile in streaming dal sito, che è anche l’espressione di cosa voglia dire fare marketing musicale nel 2010. E’ l’artista stesso ad individuare nuovi modi di vendere il suo prodotto. Altro che le vecchie filiere della distribuzione musicale. Al momento sto ascoltando dal pc con le cuffie (un sound pazzesco – raro ascoltare una tale qualità audio in streaming), e dubito che acquisterò l’album, anche considerato che ascolto musica quasi solo davanti al pc. Ma se Eskmo passasse da queste parti per un concerto, altroché se vado a vederlo!
Questo il link da cui ascoltare l’album. Rifatevi le orecchie!!!

Settembre 2010

Settembre 2010. Con la riapertura delle scuole, riprende anche la vita normale, con i suoi ritmi serrati. Per quanto riguarda il presente sito, ci sarà una maggiore attività soprattutto del blog e del podcast, oltre ad un aggiornamento delle sezioni di archivio.
Sul fronte podcast sto pensando ad una seconda edizione di Fattore K, trasmissione di musica, cultura ed internet utilizzando esclusivamente musiche libere. L’ultima trasmissione, la n. 22, risale all’aprile del 2006 ed era condotta live negli studi di Radio Tandem (il bello della diretta) in compagnia di esperti nel loro settore: Denis Isaia, esperto di arte, soprattutto contemporanea e Bruno De Rivo – per gli amici semplicemente Rivo – appassionato di musica che in quella stagione radiofonica contribuì anche come esperto di tutela del diritto d’autore nel settore del design (questa la trasmissione – musiche di Wang. Inc).

Quest’anno dovrò rinunciare alla diretta per questione dei succitati ritmi serrati: non lo faccio volentieri, in quanto toglie ritmo alla trasmissione (inevitabilmente verrà a cadere anche la cadenza settimanale delle trasmissioni). D’altro canto c’è internet, che facilita lo scambio di idee e contenuti. Fate conto che ho una lista di artisti che ho contattato con la promessa di dar loro spazio all’interno del sito, senza dare seguito alla cosa (sic).
Il podcast, unito alle nuove tecnologie di massa e gli insegnamenti del maestro Tiziano Popoli, amico prima che insegnante di informatica musicale presso l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano, potrebbe quindi riprendere. Questo post vale anche (!) come appello: se qualcuno vuole collaborare, anche solo per singole trasmissioni, lo prego di farsi avanti, anche solo commentando questo blog (la pubblicazione è soggetta a moderazione, per cui i commenti li vedo solo io).

La radio che amo racconta storie

L’altra sera ho deciso di addentrarmi – dopo parecchio tempo che non lo facevo – nel sito di Gomma Guarneri, per controllare lo stato del suo podcast: le ultime puntate che avevo ascoltato riguardavano quasi sempre nuovi gruppi hardcore… ma questa volta il podcast (n.39!!) è incentrato su una radio pirata ligure: Intervista ai Radio Pirati di  92.10 FM. Dopo tanto tempo mi sono trovato ad ascoltare una trasmissione in podcast in grado di ravvivare la mia passione per la radio. Non aggiungo altro, se non il link al post (che poi contiene il collegamento al file audio). Bella storia!

33 1/3 SPOT – Intervista di Zeppelin (RAI-RADIODUE) a Vittorio Vic Albani e Till Antonio Mola

Una radio particolarissima – LA radio alternativa di Bolzano, aderente al circuito di Popolare network – e un’operazione discografica insolita. Probabilmente l’unica di questo tipo e con questo tipo di contributi audio (cratività pura, made in Tandem) mai realizzata in Italia. Merita!!!

Alla vigilia della presentazione al pubblico del cd antologico di spot (ma sarebbe più oppurtuno parlare di “sketches”) dell’emittente bolzanina Radio Tandem che festeggia così il proprio 33° anno, Paolo Mazzucato presenta il cd intervistando Vic Albani e Till Mola, rispettivamente direttore artistico e coordinartore (insieme a Marco Ambrosi) del progetto. L’album di spot è scaricabile gratuitamente dal sito di Radio Tandem nei formati mp3, AAC/m4a, ed immagine disco. Scaricabili anche i testri descrittivi e la copertina (ritagliabile e da incollare).

33 1/3 SPOT – online il cd antologico per i 33 anni di Radio Tandem

33 1/3 SPOT   -   Radio Tandem 1977 - 2010
33 1/3 SPOT - Radio Tandem 1977 - 2010

Estate 2007. Erano finiti i grandi festeggiamenti per i 30 anni della Radio ed io avevo la sensazione che mancasse un qualcosa. qualcosa di tangibile che ricordasse l’attività di Radio Tandem: una grande famiglia, capace di mobilitare forze per mettere in piedi una struttura, per organizzare feste ed eventi.
Ne parlavo con mio cugino, un mio quasi omonimo (Antonio Mola), un creativo di professione, che mi disse: che problema c’è? aspettate il 2010 e fate un vinile che chiamate “33 giri in Tandem”!
Geniale!!!
Beh, ora siamo nel 2010 ed il prodotto è tangibile. Liquido, nel senso che è scaricabile nei formati mp3, AAC, ed immagine disco pronta per la masterizzazione e fisico, considerato che potete scaricare anche la copertina e ritagliarla e poi incollarla, stampare l’immagine sul cd (printable) e possedere, con un po’ di pazienza, un prodotto unico.
Il progetto è stato realizzato insieme a Marco Ambrosi, amico con cui negli anni ho condiviso diverse esperienze musicali, coinvolgendo, specie nella fase finale, molti altri amici della radio. Un grazie particolare va a Vittorio Albani, membro fondatore della radio nonché anima del gruppo spottivo, che è stato il direttore artistico del progetto. Senza di lui il progetto non avrebbe avuto senso.
Che dire? siamo nella fase del sollievo dopo tanto lavoro! è tutto online. I download (gratuiti) sono avviati. Domenica, giornata di elezioni qui a Bolzano e provincia, presentiamo il lavoro, in occasione della prima colazione jazz dell’anno. I primi 50 che si presentano con la tessera elettorale timbrata, dimostrando di essere già stati a votare, riceveranno una copia del cd preassemblata.

Radio Tandem continua la propria strada con il sostegno dei suoi ascoltatori e amici. Se il cd vi piace, aiutate la Radio con un piccolo contributo, preferibilmente un ordine permanente (chessò 15 euro ogni tre mesi) o anche solo un piccolo contributo tramite Paypal)

Rinascimento in podcast

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All’inizio della mi avventura di podcaster avevo sentito della possibilità di abbonarsi a servizi simil-podcast per scopi turistici. File audio in grado di sostituirsi alle visite guidate, penso all’audioguida di alcuni grandi monumenti nelle metropoli. Una volta appurato che il servizio era a pagamento, non avevo più approfondito.

Ritengo che lo strumento del podcast non si adatti alla perfezione allo scopo, specie se la visita è suddivisa su più files: o meglio, possono funzionare i files, ma non necessariamente il servizio podcast ad abbonamento, impostato  in ordine cronologico. Ma l’idea in sè merita un approfondimento, specie per un ente pubblico, il cui scopo è quello di fornire delle chiavi di lettura per comprendere i prodotti culturali.

Spesso per vedere se le cose funzionano, bisogna provarle. E quindi eccomi qui ad annunciare che, in occasione di una delle prossime due mostre dedicate al Rinascimento (una a Bolzano ed una a Merano), è stato realizzato qualcosa di simile, sfruttando il formato del podcast. Ho recentemente caricato su Alto Adige Cultura, il servizio podcast della ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano, per la quale lavoro, una sorta di audioguida alla mostra di Merano (ed io non sono che uno degli ingranaggi del progetto). Più che un servizio professionale, si tratta di un supporto essenziale alla visita, per chi è abituato a vivere con la tecnologia…

Clicca qui per accedere alla pagina del podcast approntata per l’iniziativa

A pi greco mezzi

In materia di tutela del diritto d’autore in questi primi giorni del 2010 assistiamo ad alcuni segnali a dir poco preoccupanti. Purtroppo gli italiani sono abituati alle brutte notizie. Si impreca e le si registra in un qualche anfratto della mente sperando che qualcuno abbia la forza di combattere l’ennesima battaglia.
Il nuovo decreto firmato dal ministro per il beni culturali (Decreto Bondi) inasprisce il prelievo per compensare i mancati guadagni causati dalla pirateria, estendendo a tutte le unità di memorizzazione la tassa.
In soldoni significa che l’equo compenso per una confezione di 20 cdr ammonta a 5,87 €, per una chiavetta usb da 4 GB a 0,36, per un hard disk da 1 TB a 10 Euro, per un iPod da 160 GB a 16,10 Euro, per un telefonino multimediale 0,90 Euro, ecc. (notizia presa da qui, troverete una tabella con diversi equi compensi).

A metà gennaio la SIAE in un comunicato prende posizione sul decreto giustificando i balzelli. Una frase su tutte: “il compenso per copia privata non è una tassa. E’ invece, un compenso che va a soggetti privati, destinato a risarcire, sia pure in maniera parziale, i creatori delle opere dell’ingegno e gli altri aventi diritto dal danno provocato loro dal mancato acquisto dei supporti originali contenenti brani musicali, film, opere delle arti visive, ecc.”
Pressoché immediata la replica dell’associazione dei consumatori Altroconsumo,che rileva che l’estensione dell’equo comenso “a tutti i dispositivi elettronici dotati di memoria lo ha reso ancora più iniquo (specie dove il diritto alla copia sia già previsto e remunerato da licenze) e poco trasparente: la stessa redistribuzione delle somme provenienti dall’equo compenso, infatti, avviene sulla base di meccanismi poco accessibili e buona parte del denaro viene assorbito dai costi strutturali e amministrativi della stessa Siae.”

Il 9 febbraio Altroconsumo pubblica sul proprio sito un comunicato stampa in cui – tra le altre cose denuncia: “Con il decreto Bondi sull’equo compenso è stato esteso il prelievo da parte della SIAE di una quota di prezzo destinato a remunerare gli autori per la copia privata (prima previsto solo su CD, DVD vergini e masterizzatori) a tutti i dispositivi dotati di memoria, come telefoni cellulari, decoder, console di videogiochi. Secondo Altroconsumo si tratta di una tassa iniqua, in concreto aiuti di Stato alla SIAE e all’industria dell’audiovisivo, con abuso di posizione dominante. E un’interferenza illegittima con il funzionamento del mercato interno UE.” Si tratta di un estratto di un ricorso all’Unione Europea per il decreto sopra citato.

Che la situazione stia precipitando, lo si apprende dal blog dell’avvocato Guido Scorza, GBLOG (lo definirei un osservatorio delle furbate pubbliche in materia di diritto d’autore) che in un post al fulmicotone si scaglia contro otto sigle di enti beneficiari del decreto Bondi (AIDAC, ANEM, FEM, GCI , L’ASSOCIAZIONE, MAP, SNAC, UNEMIA), autrici di un comunicato stampa – a detta di Scorza – pubblicate sul sito della SIAE (non ne ho trovato traccia) che si scagliano – pur senza citarla – contro Altroconsumo. Ebbene Scorza risponde punto su punto al tentativo di legittimazione di una tassa iniqua, l’ammontare delle cui entrate non andrà agli autori, quanto ai beneficiari di uno degli ultimi monopoli rimasti in Italia. Scorza riprende grossomodo le posizioni di altroconsumo, cambia il tono.

Il decreto ed il dibattito che ne consegue ruota tutto intorno alla definizione di copia privata. Qualche anno fa intervistai a riguardo Sergio Messina, musicista ed opinionista, considerato uno dei padri del movimento no-copyright in Italia, con cui ho chiacchierato di copia personale privata, di reti P2P e di SIAE. Insomma, vi consiglio un po’ di fondamentali. Questa la mia intervista telefonica (realizzata in diretta telefonica per Radio Tandem) a Messina.

Da non dimenticare in questo contesto il convegno su copyright e copyleft organizzato dalla Ripartizione Cultura italiana (per cui lavoro) nel 2005, con interventi di Sergio Messina e Marco Marandola, allora considerato uno dei massimi esperti in materia di diritto d’autore in Italia, prematuramente scomparso pochi mesi dopo, da ascoltare assolutamente (clicca qui)!

The Plastic Age (Rimusicazioni Festival 2009)

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E’ strano: il  Festival Rimusicazioni è arrivato alla sua decima edizione ed io non sono mai (!!!) riuscito ad andare ad una serata (scandaloso). La situazione è cambiata da quando ho conosciouto di persona Tiziano Popoli, lavorandoci insieme (p.es. per il progetto Opera n. 3), ma anche in qualità di studente al suo corso di informatica musicale presso l’Istituto Musicale Vivaldi.

Ebbene devo a Tiziano la mia prima visita al festival (ieri, 16 dicembre), di cui peraltro è il direttore artistico: benché attirato al Circolo Masetti di Bolzano con un pretesto, ho avuto la fortuna di assistere alla rimusicazione dal vivo del film muto “The Plastic Age” del regista Wesley Ruggles con la partecipazione di una fantastica Clara Bow, a cura di Paolo Archetti (chitarrista , noto per la sua militanza negli YoYo Mundi), Emilio Galante (flauti, elettronica) e dello stesso Tiziano Popoli (tastiere, laptop).

La rimusicazione mi è piaciuta moltissimo, soprattutto perché mi sono riscoperto a seguire con attenzione la trama del film, segno che la musica lo ha descritto molto bene. Obiettivo raggiunto.

Transart @ Alumix: breve resoconto*

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Dei tre appuntamenti da me segnalati nel precedente post, ho assistito alla performance di Blixa Bargeld e alla serata di clubbing. La location – il capannone ex-Alumix – è spettacolare. Per quanto l’acustica lasciasse alquanto a desiderare, a Transart va riconosciuto il merito di aver consacrato l’ex-Alumix come spazio altro per il contemporaneo. Manifesta7 si è conclusa da quasi un anno, tuttavia un sapiente gioco di luci ha fatto dell’ex capannone industriale una mega installazione visiva con la torre dell’acqua decorata dal graffitaro M-City in occasione della biennale europea ad occupare un ruolo di primo piano.
Performance di Blixa Bargeld (23/09). Ha fatto uno strano effetto vedere la navata pricipale del capannone allestita a mo’ di teatro. Il concerto dell’ex frontaman degli Einstürzende Neubauten è iniziato dopo la scarsa performance di Jörg Zemmler: una liberazione vedere Blixa reggere il palco e dialogare con il suo pubblico – lo spettacolo si preannunciava interessante, con l’artista che spiegava che il suo set sarebbe stato di solo voce su cui sarebbe intervenuto con quattro pedali. Si trattava di alcuni looper, che avrebbero riprodotto per n volte quanto l’artista avesse deciso di registrare con il microfono. Blixa ha costruito così le sue basi, ma con evidenti difficoltà, non ultimo con il suo fonico (Mephisto), decisamente non in serata di grazia. Lo spettacolo non è stato all’altezza di altre sue passate esibizioni. Voto comunque sufficiente per la grande dame del rock alternativo tedesco, che è riuscito a salvare la serata con molto mestiere.

Diversa l’atmosfera nella serata di clubbing (venerdì 25), aperta dai Fat-ish, trio di art-rock, molto più vicino al free jazz che non al rock. Ha colpito l’impatto fisico del loro set, seppur l’ex-Alumix non fosse il loro habitat naturale. Aspettiamo di rivederli su un palco più raccolto… Dato lo stravolgimento del programma con l’annullamento del set di The Bug, i Fat-Ish avrebbero meritato di suonare almeno la metà serata. Dopo di loro si sono succeduti alla console diversi artisti/dj. Ad Ictus è toccato il compito di traghettare la serata verso sonorità più estreme. Dopo di lui è salito in console Alva, un dj bolzanino con un set dagli spunti a tratti molto interessanti, con ritorno puntuale alle ritmiche a cassa dritta – peraltro molto apprezzate dalla platea che si stava viavia infoltendo. Dopo di lui è toccato a Wang.Inc (aka Bartolomeo Sailer), che si è presentato con un set curato nei passaggi e potente nei ritmi – si attende con interesse una sua nuova uscita discografica – seguito da Kid 606, musicista dalle differenziate esperienze elettroniche. Decisamente motivato e in grado a scuotere il pubblico giovanile, accorso numeroso a mezzanotte inoltrata: suoni dalla ritmica dura e continua con sprazzi di ricerca elettronica decisamente interessanti. Ma purtroppo troppo brevi per chi era venuto per sentire stimolanti sonorità in ambito elettronico. Il pubblico ha visivamente gradito la sua performance sottolineata da proiezioni dall’intenso impatto visivo.
L’arduo compito di succedere al set di Kid 606 è stato affrontato con grinta da Insomniac, che ha continuato a proporre una ritmica in linea con le precedenti performance, traghettando il pubblico alla fine di questa riuscita serata.

(* di Till Mola e Marco Ambrosi)

P.S. Della serata clubbing ci sono anche alcune foto: clicca qui per vederle come galleria fotografica.

Tre voci (Cristina Zavalloni, Greetje Bijma, Sidsel Endresen) – online le foto

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Come spesso accade negli ultimi tempi, l’offerta culturale a Bolzano è alta e a volte c’é l’imbarazzo della scelta, con conseguente ricaduta sul numero di spettatori dei singoli eventi. Dopo la performance di Fàtima Miranda, la mostra Il Gesto del Suono 2.0, dedicata alla sperimentazione vocale, ha proposto uno spettacolo con tre delle voci più rappresentative della sperimentazione della voce in Europa. Ho molto apprezzato la performance della norvegese Sisdel Endresen, la cui sperimentazione va oltre la sola voce (in un certo senso, anche se di primo acchito non sembra, nel suo set gioca anche con il microfono e gli effetti che la sua voce possono avere – da quando è amplificata anche i set più semplici in un certo senso possono essere considerati a modo loro elettronici). Dal punto di vista dell’impatto scenico invece la performance più completa per me è stata quella di Cristina Zavalloni.

Alla fine le tre artiste si sono esibite anche insieme. Una performance inconsueta, che avrebbe meritato più attenzione (anche di pubblico).
Clicca qui per accedere alla galleria fotografica.

Tre voci per Bolzano (25 giugno)

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Nell’ambito della mostra “Il gesto del suono 2.0”, dedicata alla sperimentazione vocale ( c/o Centro Trevi a Bolzano, fino al 31 luglio) giovedì 25 sera presso il teatro studio (che è la sala piccola del teatro comunale) si terrà un concerto con tre voci soliste: l’italiana Cristina Zavalloni, l’olandese Greetje Bijma e la norvegese Sidsel Endresen (cliccando i nomi, si apre una nuova finestra con il sito della rispettiva vocalist). Il concerto  rientra in pieno nella logica che connota Il Gesto del Suono 2.0, aperta con la performance di Fátima Miranda, quella cioè di fornire un ampio quadro dell’attuale scena vocale sperimentale.

Clicca QUI per maggiori informazioni su “Il Gesto del Suono 2.0”

Foto Fatima Miranda e Max Gazzé online!

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Settimana zeppa di appuntamenti musicali quella appena trascorsa, tutti di altissima qualità. Per Bolzano si è trattato quasi di una sovraofferta. Per fare un esempio: venerdì pomeriggio c’era una conferenza sulla storia del djing con Daniele Baldelli. La sera stessa, sul tardi, presso il Museion, il museo di arte contemporanea di Bolzano, un suo dj set. Nel mezzo – inteso come orario – l’inaugurazione della seconda edizione della mostra fotografica “Il gesto del suono”, questa volta dedicato alla sperimentazione vocale. Subito dopo l’inaugurazione della mostra al Centro Trevi (qui alcuni scatti), è stata organizzata una performance nella centralissima Piazza Walther con Fatima Miranda, vocalist particolarissima (e apprezzatissima – clicca qui per visualizzare alcune mie foto scattate per l’occasione).
Sabato: finali del festival upload ai prati del Talvera (in realtà le finali sono partite già il giovedì), con concerto finale di Max Gazzé. Giornata temporalesca. Poco prima delle 22 avevo deciso che sarei uscito di casa per votare e per poi fare un salto a vedere il concerto – non ero troppo convinto. L’idea di assistere alla performance di Bertallot al Museion a notte inoltrata, non era nei miei programmi. Alla fine ho fatto un salto al concerto di Gazzé di cui sono rimasto positivamente colpito. L’approccio della band è stato un po’ spiazzante: soprattutto l’uso del video, che rende visibili alcuni dei campionamenti. Le immagini integrano la musica, a tratti la descrivono. Il rischio che questa struttura condizioni molto lo spettacolo, facendo venir meno il fattore improvvisazione, era reale. Ma non è stato così. Bel concerto, e ottima l’impressione della performance di Megahertz (nella foto), in questo set relegato a suonare tutti gli strumenti elettronici. Impressionante l’assoluto controllo che ha nel suonare il theremin (avete presente il vibrato di Good Vibrations dei Beach Boys?). Chapeau!!! (Clicca qui per accedere alle foto del concerto di Gazzé).

PS. Raccomando la visione in modalità “slideshow”