Celentano e Battisti off limits per i podcaster

Fino a pochi mesi fa si poteva pensare che sottoscrivendo una licenza podcasting della SIAE, si potesse gestire un podcast senza incappare in troppi problemi. Dalla scorsa settimana tutti i possessori di una licenza podcasting SIAE si sono visti recapitare nella casella di posta una diffida a trasmettere determinati brani:
“Ai sensi e per gli effetti di cui all’Art.4 (Riserva degli aventi diritto) dell’ Autorizzazione per per Podcasting (mod. APOD) rilasciata da questa Società si comunica che, su richiesta pervenuta alla SIAE da parte degli Aventi Diritto, con effetto immediato, non è autorizzata l’utilizzazione su siti web, sia in streaming che in downloading, del repertorio appartenente agli Eredi BATTISTI, ACQUA AZZURRA Edizioni Musicali srl e AQUILONE srl per la quota parte loro spettante.” (…)
“Si coglie l’occasione per trasmettere l’elenco degli Associati che alla data odierna si sono riservati il diritto di autorizzare le utilizzazioni on line”.
Gli autori sono: Adriano Celentano e Lucio Battisti; gli editori: Acqua Azzurra edizioni musicali srl, Aquilone srl, Bourne Co., Bourne Music Ltd., Clan Edizioni Musicali Srl, EMI Music Publishing per il Repertorio Anglo Americano, Lunapark Edizioni Musicali e Discografiche Srl, Universal Edition A.G. (Wien).

Mi viene mente un ragionamento di Sergio Messina in occasione del convegno sul diritto d’autore tenutosi a Bolzano due anni fa circa la politica di arroccamento dei grandi detentori di diritti d’autore, molto meno flessibili ad adeguarsi alla rivoluzione digitale in quanto spesso il loro patrimonio è l’esistente e non quello che si va a creare. (clicca qui per accedere al file audio – è richiesto plug-in flash)
Noi utilizzatori finali non possiamo che prendere atto di questo mutamento ed agire di conseguenza (p.es. utilizzando musiche che consentano la pubblicazione libera all’interno dei podcast amatoriali). In ogni caso ritengo che queste decisioni alla fine costituiscano un danno per la SIAE. Fino a prima della comunicazione poteva aver senso sottoscrivere una licenza podcasting SIAE, in quanto sostanzialmente pagando una quota a forfait non ci si pensava più. Ora in teoria bisognerebbe avere una lista di brani off limits. Una gran rottura. Tanto vale fare a meno della licenza ed utilizzare solo musiche libere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *