Microsoft non si smentisce

Ho accolto con grande soddisfazione il rilascio dell’ultima versione di ubuntu, il sistema operativo basato su GNU/Linux libero e gratuito, che unisce stabilità, sicurezza e facilità di utilizzo. Non lo ho ancora provato, ma chi lo utilizza sostiene che installandolo su un pc ad insaputa di un utente non troppo esperto, abituato ai programmi microsoft, questi quasi non si accorgerebbe della differenza. Non solo: il suo utilizzo risulterebbe pure molto intuitivo, tanto da non far rimpiangere i vari prodotti microsoft.
Dopo pochi giorni ecco che la Dell toglie il monopolio a windows sui suoi pc (la notizia è stata data un po’ da tutti: qui a titolo dimostrativo due link: Repubblica, ZeusNews).
La notizia è – direttamente o indirettamente – conseguenza di un altro accordo: considerato che molte grandi aziende (e pubbliche amministrazioni) utilizzano server sia linux che windows, microsoft ha recentemente ufficializzato la sua collaborazione con Novell, una importante compagnia statunitense che ha sviluppato un sistema Linux di livello aziendale. La collaborazione costituisce una tregua anche legale tra i due antagonisti. In cambio di garanzie circa la tutela dei propri brevetti, Microsoft permetterà di ottenere licenze per Windows all’interno di un pacchetto che offrirà anche servizi di supporto al sistema Linux di Novell (SuSE). (ne parla Corriere.it. Clicca qui per accedere all’articolo).

E’ indubbio che Microsoft apre a queste collaborazioni perché rischia di perdere importanti fette di mercato. Da un lato collabora, dall’altro minaccia: è di oggi la notizia che il responsabile dell’ufficio legale di Microsoft Brad Smith ha tirato fuori dal cilindro una sua statistica sulle – per ora presunte – violazioni di brevetto da parte della comunità Open Source; la lista nel dettaglio contesta 42 violazioni col kernel Linux e 65 con l’interfaccia grafica; OpenOffice per conto suo ne avrebbe commesse appena 45, in confronto alle altre 83 variamente distribuite in altri programmi a sorgente aperto. Quanto a Steve Ballmer, l’impagabile successore di Zio Bill, ha chiarito una volta per tutte che secondo Redmond l’Open Source si deve allineare alle regole del mercato; smetterla cioè – tanto per citare il fondatore della casa – di “mettere in pratica un comunismo di nuovo genere” (fonte Zeusnews).

Le manovre di microsoft non sorprendono. Tantopiù dopo aver letto del suo interessamento a collaborare allo sviluppo del famoso “pc da 100 dollari”, pensato per favorire l’alfabetizzazione informatica nei paesi del terzo mondo. Un aiuto non disinteressato, considerato che microsoft in cambio della possibilità di preinstallare la propria suite Student Innovation da tre dollari, che dovrebbe comprendere Windows Xp Starter Edition, Microsoft Office Family Education 2007 nonché Live Mail Desktop spinge per qualche modifica hardware. (notizia presa da qui).