La musica dentro # 5 (rock vinyl only, from Screamin’ Jay Hawkins to the Pixies)

La musica dentro # 5 (Radio Tandem, Bolzano) by Till Mola (A.K.A. Kiasma) on Mixcloud

La musica dentro # 4 (dai Velvet Underground ai Midnight Oil)

La musica dentro # 4 (Radio Tandem, Bolzano) by Till Mola (A.K.A. Kiasma) on Mixcloud

Unclevanja presenta Lee Ranaldo and the Dust al Sudwerk il 4 giugno

Se Bolzano ha una fama rock, lo dobbiamo alla fortuna di avere (almeno) due agenzie di promozione affermate in città. Penso ad Unclevanja di Vanja Zappetti e a Poison for Souls di Maurice Bellotti. I miei gusti musicali mi portano a recepire meglio la proposta della prima, che da gennaio propone un calendario di artisti nel Sudwerk, il club ricavato sotto alla Ca’ de Bezzi di via Hofer a Bolzano. Per dire, domani, 19 marzo suoneranno i Berserk, e – notizia fresca fresca – da domani inizia la prevendita del concerto di Lee Ranaldo and the Dust, il 4 giugno.

Inutile che sia io a dire chi sia Ranaldo. Più facile rimandare a questa bella recensione di Onda Rock.
Annotazione non da poco: il Sudwerk ha una capienza limitata di ca. 150 posti. Per info inserisco il link della pagina dei contatti di Unclevanja.

La musica dentro # 3

Terza puntata de La musica dentro… questa volta la puntata è stata incentrata sull’influenza avuta dallla discoteca Cosmic, attiva a Lazise sul Garda dal 1979 al 1984. La puntata è stata condita da classici degli anni 80 e 90, dagli Smiths passando per i New Model Army fino ad arrivare ai Cornershop…

La musica dentro # 3 (Radio Tandem, Bolzano) by Till Mola (A.K.A. Kiasma) on Mixcloud

Se vi capita di andare alle Azzorre…

Fine agosto 2013. Mi ero ripromesso di scrivere un post sul blog riguardo a due esempi di giovane imprenditoria (si dice così?) che mi avevano colpito nel corso della mia vacanza a Sao Miguel. Si tratta dell’isola principale dell’arcipelago delle Azzorre e anche la capitale amministrativa dell’omonima regione autonoma del Portogallo.
L’isola è di origine vulcanica e la rigogliosa vegetazione ne hanno fatto per tutti l’ilha verde, l’isola verde (ho anche realizzato una piccola galleria fotografica, clicca qui per visualizzarla).

Scrivo il presente post solo ora, a ridosso della prossima stagione turistica calda, nella speranza che questo post possa contribuire ad avvicinare qualche nuovo visitatore di Sao Miguel alle seguenti attività…

ManuelMateus

Il primo esempio riguarda il villaggio di Mosteiros, sulla costa occidentale dell’isola, conosciuto per la spiaggia di sabbia nera e per i faraglioni che osservati dal paese ricordano due frati che si stanno dirigendo al monastero (da qui il nome). Mosteiros è un paese abbastanza isolato che vive di pesca e di agricoltura; non è una zona turistica, non ci sono alberghi, i turisti che vi passano alloggiano perlopiù in appartamenti privati. C’è un negozio di alimentari, ci sono due taverne/ristoranti, una pizzeria italiana (!) e c’è un panettiere.
E’ di lui che vi voglio parlare: si chiama Manuel Mateus ed è originario di Mosteiros. Imparato il mestiere, ha deciso di aprire nel suo paese una padaria com forno a lenha, un panificio con forno a legna, in una palazzina dai tratti moderni, nella zona a monte del villaggio. Sembrerebbe una cosa normale, se non fosse che i suoi compaesani non abbiano mai avuto un panificio prima. La grande scommessa di Manuel è di avvicinarli alla cultura del pane fresco. Per farlo, tutte le mattine consegna il pane porta a porta, passando con il furgone nei stretti vicoli di Mosteiros. L’intento è di invogliare le persone a comprare il pane da lui e non al supermercato. Ma non è cosa affatto facile. Manuel mi spiegava che c’è chi è stato in grado di lamentarsi che il pane fosse umido, quando lui, non trovando nessuno in casa, lasciava il pane all’interno di sacchetti di plastica appesi alla porta e questo si inumidiva per la pioggia, tant’è che – tra il serio ed il faceto – mi raccontava di pensare di acquistare a sue spese delle cassette per il pane, da mettere accanto a quelle della posta, per i i suoi compaesani. A vedere lo sforzo dall’esterno, sembra una battaglia persa. Ma Mateus è fiducioso ed io ho visto l’entusiasmo nei suoi occhi!! Da parte mia quindi tengo a contribuire con queste poche righe. Doveste passare per Mosteiros, andate a trovarlo (rua nova n. 24/E)!

VintagePlaceCatiaMorgado

Il secondo esempio è invece una scommessa tutta turistica. Si tratta di un albergo, trovato in internet sul portale booking.com. Si chiama Vintage Place – Azorean Guest House ed è gestito da Càtia Morgado (nella foto)  come fosse un ostello per la gioventù. Dispone di diverse camere, alcune singole, molte doppie, una o due per famiglie, fino ad uno stanzone grande con tre letti a castello (cfr. link in fondo alla pagina). Nel cortile interno ci sono dei tavolini ed un piccolo edificioche ospita una cucina completa che ogni ospite può utilizzare a piacimento. Gratuitamente. Nella dispensa ci sono anche provviste lasciate da ospiti passati per gli ospiti futuri.
Càtia Morgado ha studiato turismo a Lisbona. Lo spunto che l’ha spinta a fare l’imprenditrice è venuta dai suoi compagni di corso a cui aveva chiesto di venirla a trovare alle azzorre. Invito declinato a cause dei costi non propriamente economici delle strutture ricettive dell’isola. E’ da qui che le è venuta l’idea di acquistare nella periferia di Ponta Delgada, ma non troppo lontano dall’aeroporto, una delle tante case disabitate. L’albergo è stato ristrutturato con gusto, in stile casa azoriana, con molti accorgimenti moderni (nella foto: la stanza per famiglie), e le camere proposte ad un prezzo accessibile. Il Vintage Place non è situato in zona alberghi ed è evidente che si tratti di una scommessa. Avendo girato l’isola, mi sento di dire che questo albergo sia l’ideale se intendete visitare Ponta Delgada. A me è servito come primo pernottamento, ma ammetto di esserci tornato molto volentieri a metà vacanza solo per la curiosità di provare un’altra stanza (nella foto). Clicca qui per accedere al sito di Vintage Place.