Transart @ Alumix: breve resoconto*

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Dei tre appuntamenti da me segnalati nel precedente post, ho assistito alla performance di Blixa Bargeld e alla serata di clubbing. La location – il capannone ex-Alumix – è spettacolare. Per quanto l’acustica lasciasse alquanto a desiderare, a Transart va riconosciuto il merito di aver consacrato l’ex-Alumix come spazio altro per il contemporaneo. Manifesta7 si è conclusa da quasi un anno, tuttavia un sapiente gioco di luci ha fatto dell’ex capannone industriale una mega installazione visiva con la torre dell’acqua decorata dal graffitaro M-City in occasione della biennale europea ad occupare un ruolo di primo piano.
Performance di Blixa Bargeld (23/09). Ha fatto uno strano effetto vedere la navata pricipale del capannone allestita a mo’ di teatro. Il concerto dell’ex frontaman degli Einstürzende Neubauten è iniziato dopo la scarsa performance di Jörg Zemmler: una liberazione vedere Blixa reggere il palco e dialogare con il suo pubblico – lo spettacolo si preannunciava interessante, con l’artista che spiegava che il suo set sarebbe stato di solo voce su cui sarebbe intervenuto con quattro pedali. Si trattava di alcuni looper, che avrebbero riprodotto per n volte quanto l’artista avesse deciso di registrare con il microfono. Blixa ha costruito così le sue basi, ma con evidenti difficoltà, non ultimo con il suo fonico (Mephisto), decisamente non in serata di grazia. Lo spettacolo non è stato all’altezza di altre sue passate esibizioni. Voto comunque sufficiente per la grande dame del rock alternativo tedesco, che è riuscito a salvare la serata con molto mestiere.

Diversa l’atmosfera nella serata di clubbing (venerdì 25), aperta dai Fat-ish, trio di art-rock, molto più vicino al free jazz che non al rock. Ha colpito l’impatto fisico del loro set, seppur l’ex-Alumix non fosse il loro habitat naturale. Aspettiamo di rivederli su un palco più raccolto… Dato lo stravolgimento del programma con l’annullamento del set di The Bug, i Fat-Ish avrebbero meritato di suonare almeno la metà serata. Dopo di loro si sono succeduti alla console diversi artisti/dj. Ad Ictus è toccato il compito di traghettare la serata verso sonorità più estreme. Dopo di lui è salito in console Alva, un dj bolzanino con un set dagli spunti a tratti molto interessanti, con ritorno puntuale alle ritmiche a cassa dritta – peraltro molto apprezzate dalla platea che si stava viavia infoltendo. Dopo di lui è toccato a Wang.Inc (aka Bartolomeo Sailer), che si è presentato con un set curato nei passaggi e potente nei ritmi – si attende con interesse una sua nuova uscita discografica – seguito da Kid 606, musicista dalle differenziate esperienze elettroniche. Decisamente motivato e in grado a scuotere il pubblico giovanile, accorso numeroso a mezzanotte inoltrata: suoni dalla ritmica dura e continua con sprazzi di ricerca elettronica decisamente interessanti. Ma purtroppo troppo brevi per chi era venuto per sentire stimolanti sonorità in ambito elettronico. Il pubblico ha visivamente gradito la sua performance sottolineata da proiezioni dall’intenso impatto visivo.
L’arduo compito di succedere al set di Kid 606 è stato affrontato con grinta da Insomniac, che ha continuato a proporre una ritmica in linea con le precedenti performance, traghettando il pubblico alla fine di questa riuscita serata.

(* di Till Mola e Marco Ambrosi)

P.S. Della serata clubbing ci sono anche alcune foto: clicca qui per vederle come galleria fotografica.

Transart ha scelto l’ex-Alumix

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(L’interno dell’Alumix durante i lavori per Manifesta7)

E’ cominciato il festival di arte contemporanea Transart. Quest’anno il programma è molto appariscente, rispetto all’anno scorso (dell’edizione 2008, considerata la concomitanza di Manifesta7, molti si ricorderanno solo il concerto dei Sonic Youth organizzato in occasione della mostra “Sensational Fix” al Museion di Bolzano): gli organizzatori hanno deciso di sfruttare il fantastico spazio dell’ “ex-Alumix” (la sede bolzanina di Manifesta7) per gran parte del proprio programma.
Segnalo soprattutto il ritorno di Kurt Hentschläger, artista multimediale che con Ulf Langheinfich forma il duo “Granular Synthesis” con cui partecipò già ad altre due edizioni di Transart (una performance a Borgo Valsugana nel 2002 – leggi qui la recensione – , e lo spettacolo di chiusura dell’edizione 04 con il Ballet Preljocaj, presentato in prima italiana a Bolzano) oltre che alla fortunata mostra bolzanina Musicaxocchi (nel 2002). L’installazione che Kurt Hentschlger propone già questa settimana (18 e 19/09) porta il nome FEED: performance audiovisiva di sperimentazione elettronica sensoriale spazializzata, è un’esperienza fisica e mentale durante la quale tutti i sensi sembrano arrestarsi. FEED indaga i limiti della percezione dell’essere umano, è l’arte che gioca con i sensi sotto forma di live performance. Hentschläger immerge il pubblico in uno spazio scuro, pieno di fumo, con luci stroboscopiche, proiezioni di creature androgine e suoni sordi… la risultante emotiva deriva dalla corrispondenza diretta tra corpo e tecnologia di cui lo spettatore fa esperienza. FEED = 50 minuti di puro stupore. Ingresso solo su prenotazione.
Trovo coraggioso l’uso dell’ex-alumix come location. Il posto è stupendo, ma l’acustica è un vero problema. Ricordo la conferenza stampa di Manifesta: a meno di 10 metri dai relatori non si capiva nulla a causa del rimbombo. Mi auguro che gli organizzatori e gli ingegneri del suono siano all’altezza. Per un lavoro come quello di Hentschläger non vedo problemi. Forse (!) non ce ne saranno nemmeno durante lo spettacolo “SPEECH” (23/09) in cui Blixa Bargeld (Einstürzende Neubauten) propone una performance puramente linguistica, basata sulla emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi.
Vedo già più problematica la serata del 25 settembre, ma confido nel talento degli organizzatori: una serata di elettronica dance sullo stile di festival come Dissonanze: con The Bug, dubstep londinese dal cuore giamaicano, disco dell’anno 2008 per la prestigiosa rivista The Wire. Con lui sul palco Kid606 (breakbeat). Completano l’offerta i “locali”, Wang Inc. e Fat-ish (e qui sono molto curioso! mi aspetto molto da questo trio).
This is a journey into sound. A journey which along the way will bring to you new colour, new dimension, new value: pump up the volume!!!”
Ma Transart è molto di più e non si tiene solo a Bolzano. Per maggiori info vi consiglio il sito del festival (clicca qui).

Creatività made in bz


Sabato, dopo tanto tempo di contatti volanti, ho reincontrato gli amici di Tandem, è ho avuto il piacere di incontrare Luca Baroncini, di cui – ignoranza mia – non conoscevo nulla. Che dire?  Sono affascinato dalle sue creazioni in 3D. e mi va di condividerle (le passioni vanno vissute e condivise!). Il suo sito è www.cggallery.it .

Luca, che come me ama fotografare, ha documentato l’ultima edizione della Volxsfesta.
Oltretutto il video qui sopra è stato realizzando utilizzando una musica rilasciata con licenza Creative Commons. Un esempio pratico e a prova siae di come ci si possa muovere in rete nella legalità (se la tematica ti interessa, la approfondisco in una sezione di questo sito e vi ho dedicato un ciclo di trasmissioni nel 2005).

Sono schifato

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(nella foto: Daedelus e Zappetti, Caffé del Teatro, 10 marzo 2009)

Da anni Bolzano non è più la città deserta degli anni ’80. La città di oggi è viva, l’offerta culturale vastissima, specie per la musica (ne ho parlato anche qui). In tutto questo contesto va inserita l’attività da promoter musicale di Vanja Zappetti, autentico appassionato di musica, che negli ultimi anni è stato in grado di dirottare su Bolzano le tourné europee di molti artisti della scena indipendente internazionale. E – cosa non da poco – a proporre i loro concerti ad un prezzo veramente basso. Oggi la stampa locale ci informa che l’ultimo concerto della stagione estiva del caffé del Teatro Cristallo non ha potuto aver luogo in quanto la licenza per i concerti sarebbe stata emessa a nome del teatro e non del caffé. Un cavillo burocratico insomma. Già qualche settimana fa al caffé del teatro erano stati negati i concerti (tenuti a volume ridotto e con fine entro le ore 23) sulla terrazza del Teatro Cristallo. E gli organizzatori sono ripiegati sul foyer del Teatro (sempre meglio che niente – ma le temperature devono essere state proibitive). Tutto questo per 50 (cinquanta!) firme di cittadini che abitano di fronte al teatro, con tanto di presa di posizione dei politici comunali (“stiamo con la gente”). Sono il primo a dire che i vicini/dirimpettai non devono essere disturbati. Ma un concerto a volume ridotto, in estate, che termina entro le ore 23? Che dire allora di tutte le feste parrocchiali, con musica da ballo sparata dal primo pomeriggio a notte tarda? vietiamo anche quelle?

Pensate che il Comune di Bolzano, per limitare l’attività dei bar fracassoni in centro, lo scorso inverno bloccò tutti i concerti nei pub del centro storico. Chi è stato colpito dall’ordinanza? tra gli altri Vanja Zappetti che aveva organizzato diverse date di artisti stranieri al Pub Boulevard di via Goethe (spostate a fatica fuori città). Ma capisco – lo ripeto – che chi abita in centro abbia il diritto alla propria pace (me lo diceva un gestore di un bar del centro: se abitassi qui, sarebbe una tragedia. avrei finito di vivere).
Ma in periferia che spazi ci sono? C’era il  Ku.Bo, che il Comune di Bolzano ha chiuso. Ku.Bo, che stava per Kultur/Cultura Bolzano/Bozen: un ex magazzino per lo stoccaggio delle mele nella zona industriale, preso in affitto (!) per tanti soldi (vado a memoria, tra i 10 ed i 20 milioni di vecchie lire al mese), adeguato alla norme di sicurezza per altri (tanti) soldi ed affittato alle associazioni. E’ stato chiuso in quanto i costi dell’affitto erano troppo elevati ed è stato riaddattato a magazzino, il che vuol dire che sono state tolte tutte le costose misure di adeguamento. Già allora mi chiedevo in base a quali criteri il Comune prendesse certe decisioni…
Ora non voglio dilungarmi in inutili analisi di approfondimento (in fondo questo non è che un blog), ma il messaggio che passa è: non vogliamo la musica, anzi quella musica, a Bolzano. Apprezzo le parole di Gaia Carroli, direttrice del Teatro Cristallo, che –  riporto sempre dalla stampa locale – replica che i concerti continueranno, se non al bar, all’interno del Teatro (anche se le poltroncine per un concerto rock sono una bestemmia). Ma la presa di posizione – non scontata – va sottolineata. Sta a significare che c’è voglia di ribellarsi allo status quo e di lavorare per portare nuovi generi musicali a Bolzano. Anche questa è cultura. E’ amaro constatare che il sindaco di Bolzano è espressione del centrosinistra, che insieme alla SVP, il partito di raccolta sudtirolese, governa la città. governa… mi viene da (lasciamo perdere).